giovedì 31 maggio 2012

Telelavoro e percezione dell'ambiente

Negli uffici il problema più grande non è il lavoro che andiamo a svolgere, ma il fatto di doverci rapportare a molte persone differenti, ognuna con un proprio carattere e non sempre facile.


La dimensione lavorativa è fatta per molti versi di convivenze forzate tra persone tra di loro molto diverse per indole di tipo caratteriale e per profilo comportamentale e non sempre questo è positivo.






Se di fatto in un ufficio vengono in contatto persone tra di loro molto diverse che per loro natura non sono compatibili, il problema del modo di lavorare insieme diventa vitale.


Se non si opera una sorta di mediazione che tutti i giorni è necessaria per fare in modo tale che le persone possano tra di loro fare in modo tale che la convivenza sia tollerabile nascono problemi.


La convivenza diventa molto pesante e si basa su un rapporto fatto su una tolleranza che può sfociare molte volte in irritazione nel momento in cui tra colleghi ci sono attriti.


Molti di questi attriti non sono neanche il risultato di un conflitto nato per ragioni di tipo lavorativo, ma sono il risultato di un conflitto nato per ragioni di tipo diverso e personale.


Lo spostamento del conflitto lavorativo su un piano personale, tende a creare quelle che sono le premesse per un deterioramento progressivo di quelle che sono le condizioni di lavoro stesse.


Gestire un clima di conflitto del genere, non fa altro che alimentare un clima di tensione che di fatto va a incidere negativamente sulla sfera dei rapporti di lavoro, tesi già per altri motivi.


Il telelavoro per sua stessa natura, tende a far sparire una serie di dinamiche che sono alla base di conflitti poco produttivi e pieni di problemi.


Il telelavoro fa in modo tale che la persona possa concentrare tutte le sue energie in ambito lavorativo vedi Digital Goods Ltld.

Il telelavoro e la dimensione domestica

Il progetto del comune di Napoli, evidenzia tra le altre cose lo sviluppo di un aspetto molto importante che è legato di fatto all'utilizzo della casa come domicilio per quanto concerne le attività di telelavoro.


La casa diventa il luogo nel quale la prestazione di lavoro viene svolta al meglio e questo comporta che di fatto il lavoratore diventa più esigente nei riguardi di quello che è il suo spazio di lavoro.






Sicuramente possiamo ipotizzare la creazione di un indotto di tipo commerciale legato a quelle imprese che tendono a operare nel settore dell'ambiente domestico, una esigenza che diventa normale.


Il lavoratore diventa più esigente nello spazio domestico, e vuole necessariamente fare in modo tale che il proprio spazio abbia tutte quelle comodità che sono di fatto il lenitivo della propria attività lavorativa.


Tra queste possiamo sicuramente individuare un buon impianto di climatizzazione che favorisce soprattutto nei mesi estivi, il poter svolgere il lavoro in un ambiente idoneo e adeguato.


Questo perchè il telelavoro per sua stessa natura richiede uno spazio adeguato, creato in modo tale che chi opera in remoto, possa lavorare avendo a disposizione tutto quello che occorre.


Da questa analisi, emerge che il telelavoro può essere a tutti gli effetti uno strumento di miglioramento di quelle che sono le condizioni iniziali del lavoro stesso, garantendo al lavoro una dimensione differente.


Questa dimensione diventa il presupposto per fare in modo tale che anche lo spazio intorno al mondo del telelavoro assuma connotazioni differenti, migliori e maggiormente positive rispetto alle condizioni di lavoro inziali.


Questo è uno dei presupposti del telelavoro, ma non è si fatto l'unico che possiamo far emergere dalla analisi che abbiamo fatto.


Il telelavoro porta trasformazioni importanti, che possono essere gestite nella maniera più intelligente, vedi Digital Goods Ltd.

Telelavoro e formazione

Ma anche i modelli culturali sbagliati possono cambiare e si cambiano con una gestione corretta della informazione, una gestione che preveda di fare dei corsi mirati alla informazione.


Chiaramente parliamo di corsi di formazione che devono partire dalla consapevolezza che bisogna illustrare in maniera chiara e esaustiva a tutte le persone che possono essere interessate a questo.






Ovviamente una comunicazione chiara, punta di fatto alla costruzione di un percorso che non identifica nel telelavoro la rivoluzione del millennio, ma una possibile strada di aiuto e conciliazione.


Questo è il messaggio che deve passare per tutti quelli che sono coinvolti in un processo di lavoro, il telelavoro è uno strumento che può essere utilizzato in maniera intelligente.


Dal lato imprese, può essere una sorta di vantaggio competitivo in termini di costi e di produttività di un dipendente che in condizione di maggiore serenità, può dare un contributo maggiore.


Ma dal lato del dipendente, è una strada che può condurre a una maggiore conciliazione di quei tempi tra lavoro e famiglia che oggi, sono in realtà un grande problema a facilmente poco conciliabili.


Conciliazione e produttività, due parole tra di loro molto lontane, perchè esprimono di fatto due esigenze che nella vita di tutti i giorni difficilmente si conciliano, un problema che oggi diventa sempre più grande.


Il corso di formazione serve, a fare in modo tale che quello che di fatto oggi viene percepito come ancora una prassi poco fattibile, diventi una strada fattibile e concretizzabile.


Il telelavoro è in questo senso una strada possibile, che può di fatto dare una sorta di collegamento tra strade diverse e esigenze molto diverse tra di loro, un modello applicabile.


Il fatto che all'estero venga applicato in maniera concreta, dimostra che il telelavoro  
è un progetto fattibile, vedi Digital Goods Ltd.




Telelavoro e volontà di conciliazione

Per poter operare un cambiamento radicale in abitudini e modi di vedere le cose in maniera diversa,  bisogna avere una vera volontà di conciliazione reale e serie di cose tra di loro diverse.


Per questo motivo è chiaro che ultimamente le discussioni in Italia su quelle che sono le problematiche legate ai processi di conciliazione di tempo libero e lavoro, sono di fatto in aumento.






Una discussione che mette al centro una tematica del genere, pone le persone in una ottica differente, quella del dover cercare una soluzione di compromesso tra quelle che sono ottiche molto distanti.


Difficilmente sarà possibile conciliare due mondo così diversi, da un lato una produttività che tende a crescere, un mondo aziendale che diventa ogni giorno più competitivo, e dall'altra le esigenze della famiglia.


Questo ha creato oggi come oggi, una frattura netta e un solco sempre più grande tra quella voglia giusta e sacrosanta di avere una famiglia e potersi creare un percorso stabile e il lavoro.


Oggi in Italia il lavoro e la famiglia entrano sempre di più in conflitto e in maniera così netta e radicale che il più delle volte è la famiglia che viene sacrificata, perchè di fatto il lavoro viene messo in primo piano.


Mettere in primo piano il lavoro, mettere in primo piano questo, vuol necessariamente dire che la famiglia viene relegata in un angolo e sempre di più diventa difficile poter gestire queste due cose.


In questa ottica servono a poco leggi che promuovo ipotetiche iniziative che vogliono magari cercare di trovare una sorta di conciliazione tra due realtà così diverse, ci vogliono progetti concreti.


Il telelavoro è in questo senso, quel tentativo possibile di conciliazione che altre cose non possono ottenere, perchè cerca di conciliare produttività e esigenze famigliari.


Il telelavoro è solamente questo, uno strumento possibile e radicato là dove modelli anglosassoni lo consentono con leggi più elastiche vedi Digital Goods ltd.

Telelavoro e no mentale

Il no è un processo normale, e accade tutte quelle volte che una cosa che non condividiamo o un gesto che non riteniamo giusto, fa in modo tale che entri in gioco il patrimonio dei nostri valori.


Ma i nostri valori sono anche il frutto dell'ambiente nel quale noi abbiamo vissuto e di quello che ci è stato trasmesso, in modo tale che nella vita di tutti i giorni, quello che facciamo, lo facciamo in questa ottica.






Il patrimonio dei nostri valori, tende a condizionare tutto quello che andremo a fare e a svolgere in futuro, in questo senso, anche le cose che tendono a cambiare certi nostri modo di fare, non sono sempre facili.


Il no mentale è proprio questo una sorta di resistenza, una barriera  che tende a cambiare quelle che sono le cose che intorno a noi cambiano e fanno in modo tale di aprire nuove strade.


Il no mentale paradossalmente tante volte tende a fare in modo tale che una cosa fattibile da ogni punto di vista non prenda piede pechè è il frutto di una considerazione.


I credo che ogni di noi ha, tendono a  condizionare quelle che sono le nostre scelte e quelle che sono le nostre azioni, e questo molte volte rappresenta l'ostacolo più grande.


Il telelavoro per molti versi, subisce tutte queste dinamiche, molti avanzano dubbi da tutti i fronti, vuoi per l'infrastruttura tecnologica che in molti dicono non adeguata e in parte è vero.


Ma di fatto non è solo l'infrastruttura quella che manca, manca una cultura vera della conciliazione dei tempi e e delle esigenze degli individui che sono al centro del problemi di oggi.


Il telelavoro potrebbe essere un tentativo di conciliazione di quelle che sono esigenze oggi tra di loro molto lontane, ma per poterlo concretizzare bisogna andare al di là di certi no mentali, vedi Digital Goods Ltd.

mercoledì 30 maggio 2012

Telelavoro e quelli che vengono dopo

Nessuno di noi è così elastico nei riguardi del mondo che cambia da riuscire a fare proprio una cosa che magari rappresenta una novità in tempi brevi e capendo subito il senso delle cose.


Ma per le generazioni che vengono dopo di noi, quelle che di fatto non hanno visto quello che prima era considerato il modello migliore e ottimale, i cambiamenti rappresentano un qualcosa di normale.






Il personal computer, gli smartphone  e tutti gli strumenti che il mercato sforna per fare in modo tale che le persone siano abituate a utilizzare la tecnologia in maniera corretta, sono percepite come normali.


Allo stesso modo, i mutamenti in corso nell'attuale sistema economico, tendono essere percepiti giusti o sbagliati a seconda di quello che è il mondo da noi conosciuto e di quello che sappiamo essere giusto o sbagliato.


In realtà non esistono modelli che cambiano il nostro modo di concepire il mondo intorno a noi giusti o sbagliati, perchè la loro applicazione rende le cose diverse a seconda di come vengono fatte.


Il telelavoro allo stesso modo non è il modello di lavoro più giusto in assoluto, è una delle possibili alternative ai problemi che oggi stiamo vivendo, perchè siamo tutti consapevoli che le cose stanno cambiando.


Ma i cambiamenti che oggi viviamo e che tendono a modificare il modo di percepire la nostra realtà, sono anche il frutto di mutamenti economici che come tale non possiamo arrestare.


Mettersi di traverso e impedire che certe cose accadano, non aiuta a non farle accadere ma semplicemente ritarda solo quello che magari tra un pò di tempo accadrà comunque.


Il telelavoro subisce le stesse dinamiche che abbiamo sopra descritto, in un certo modo è un qualcosa di nuovo ma neanche poi così nuovo, in certi paesi è percepito come normale.


Il telelavoro all'estero è una prassi percepita come normale, una prassi come un'altra vedi Digital Goods Ltd.

Telelavoro e cultura informatica

Al di là di tutto, quello che manca in Italia è una cultura informatica radicata, in molti ancora oggi, tendono a non voler utilizzare il personal computer più di tanto, perchè magari figli di una generazione transitoria.


Chiedere a una persona nata magari negli anni 60, dove il personale computer era appena una parola che nessuno conosceva, di adattarsi a un modello completamente nuovo, non è facile.






Richiede che questa persona non abbia tanto un livello di alfabetizzazione informatica adeguato e evoluto, richiede che abbia voglia di uniformarsi ai cambiamenti radicali che sono in atto.


Molte volte questa resta una bella parola e niente di più, perchè di fatto il cambiamenti mettono in discussioni prassi di lavoro e modi di fare che fino a prima sono sempre andati bene.


Tuttavia un problema che di fatto e sicuramente è un pò generalizzato e diffuso è la cultura media delle persone, quello con il quale sono cresciuti e quello nel quale credono.


Le generazioni intermedie, quelle che di fatto subiscono un mutamento profondo magari in un modello lavorativo, sono quelle che di fatto risentono in maniera più negativa di quelli che sono i cambiamenti.


Tendono a vivere con nostalgia un modello che fino a quel momento ha occupato una parte importante della loro vita, senza magari riuscire a percepire in pieno quelle che sono le potenzialità di un nuovo modello.


Dietro a tutto questo c'è un meccanismo di difesa tipicamente umano che è di fatto normale e viene fuori con la resistenza al cambiamento in ogni cosa che fino a questo momento ha occupato la nostra vita.


Il telelavoro ancora oggi in Italia è esclusiva di una piccola fetta della popolazione, perchè in molti non credono sia possibile renderla una realtà concreta e diffusa.


Dall'altra, il telelavoro stesso è per noi italiani ancora una parola che deve diventare di uso comune su realtà già radicate vedi Digital Goods Ltd.

Telelavoro e imprese informatiche

Il progetto del comune di Napoli, in maniera intelligente come abbiamo più volte sottolineato, evidenzia una serie di punti di sviluppo futuri che consentono di poter tracciare un quadro del telelavoro.


In modo particolare la analisi che viene fatta, evidenzia in prospettiva quelli che potrebbero essere i risvolti futuri di uno sviluppo del telelavoro secondo dettami moderni e evoluti.








Fino a questo momento abbiamo visto che i punti a favore di una esperienza del genere sono in generale molti, ma sono di fatto e lo ripetiamo punti di sviluppo futuri e coma tali vanno considerati.


Se nella logica di tutti predomina il tutto e subito, allora le cose non sono decisamente state capite nel modo giusto, per quanto questo blog nasca per approfondire le tematiche legate al lavoro in remoto, bisogna capire alcune cose.


Il lavoro in remoto per sua stessa natura non può avere vantaggi immediati e percepibili da subito, questo perchè di fatto rappresenta un mutamento di prospettiva profondo e radicale.


Il mutamento di prospettiva è un qualcosa che deve prendere corpo nella mentalità delle persone e richiede sempre un tempo di incubazione che può essere più o meno lungo o breve.


Al di là di queste considerazioni, la prima cosa che dobbiamo capire è il fatto che il telelavoro per sua stessa natura, rappresenta un modello destinato nel tempo a trasformare in maniera radicale il modo stesso di concepire il lavoro.


Se si utilizza un criterio che è quello della remotizzazione là dove fino al giorno prima dominava una logica basata sul controllo visivo, le cose ovviamente prendono una piega radicalmente diversa.


Il telelavoro può essere una grande soluzione a grandi problemi, ma nessuno della redazione di lavoro in remoto, pensa che questo potrà avvenire in tempi brevi, i cambiamenti richiedono sempre un tempo di accettazione.


Anche se ci sono modelli più evoluti del nostro vedi Digital Goods Ltd, non è detto che questo sia facilmente applicabile da noi.

Telelavoro e prezzo degli immobili

Di fatto da molto tempo i prezzi degli affitti sono alle stelle, nel senso che se dobbiamo paragonare i prezzi degli affitti nostri rispetto a quello di altri paesi, decisamente sono alti.


Ma il problema è anche alla luce del fatto che un privato vuole decisamente guadagnare dall'affitto di un immobile, e questo è un meccanismo normale per quanto riguarda un immobile.






Ma la volontà di guadagno, si scontra con il fatto che molte volte i prezzi proposti, sono decisamente molto alti per quelli che sono le possibilità di gestione di una casa in affitto.


Per questo motivo, si innescano meccanismi che portano l'inquilino dello stabile a cercare delle soluzioni maggiormente abbordabili per quelle che sono le sue entrare, e questo crea una grande mobilità.


La mobilità nella ricerca degli immobili in affitto, crea un mercato in continuo movimento, ma di fatto questo movimento sul mercato degli affitti, non porta nessun vantaggio.


Infatti i prezzi restano completamente invariati, perchè i proprietari di questi immobili, sono forti del fatto che in ci sarà sempre una richiesta di case in affitto in zone ad alta densità lavorativa.


Questo è il meccanismo che porta a fare in modo tale che i prezzi rimangano invariati e non aiutino quelle persone che ogni anno cercando case e sono costretti a dei trasferimenti in altre regioni.


Certamente si può anche valutare il fatto di poter condividere il proprio spazio abitativo con altre persone implica necessariamente che gli spazi all'interno della casa debbano essere comuni e gestiti in maniera intelligente.


Il telelavoro per sua medesima natura, fa in modo tale che questo meccanismo venga spezzato, meno richieste di case in affitto, vuol dire fare in modo di rimodulare i prezzi.


Il telelavoro in questo senso, potrebbe fare in modo tale che alcune problematiche di questo genere vengano risolte, Digital Goods Ltd docet.

Telelavoro e spostamenti tra immobili

Supponendo di avere fatto al meglio tutti i passaggi precedentemente illustrati e supponendo che si possa avere a disposizione un garante cosa non sempre possibile, ci sono poi altri problemi.


La mobilità nella ricerca di una casa, è uno dei problemi oggi presenti per tutte quelle persone che decidono di andare in affitto e devono corrispondere un pagamento mensile.






Si parla di mobilità perchè ovviamente di cerca di abbassare il costo di un affitto medio, cercando occasioni migliori nel momento in cui abbiamo trovato il primo alloggio.


Questo crea i presupposti per una ricerca continua, per fare in modo di abbassare i costi di locazione, l'unico modo è mettersi sempre in moto alla ricerca magari di uno stabile a prezzi maggiormente contenuti.


Anche in questo caso la ricerca è lunga e laboriosa e ci costringe a ricavarci del tempo per fare in modo tale che si possa trovare una collocazione più vantaggiosa che eroda meno lo stipendio.


Questo è uno dei problemi impellenti di oggi, gli stipendi sono a tutti gli effetti non molto alti, e il budget a disposizione da gestire non è certamente ottimale, questo costringe a cercare soluzioni più adeguate.


Tutto questo che fino a questo momento stiamo illustrando, fa in modo tale che quelle che sono le nostre finanze, debbano essere gestite con un occhio molto attento a entrate e uscite, senza poter mai spendere più del dovuto.


Il telelavoro in questo senso, chiaramente annulla il problema alla radice stessa, perchè elimina completamente il problema di un alloggio che dobbiamo cercare per vivere nel luogo in cui andiamo a lavorare.


Una esperienza del genere, una estensione del telelavoro a tutte quelle realtà dove di fatto di potrebbe applicare, renderebbe questa ricerca continua degli immobili completamente inutile, facendo in modo tale che le persone possano lavorare tranquillamente dal loro domicilio, Digital Goods Ltd docet.

martedì 29 maggio 2012

Telelavoro e contratti di affitto

Altra cosa da considerare è quella legata al fatto che in base a quelle che sono le leggi italiane, i contratti di locazione prevedono una sorta di deposito cauzionale che bisogna versare all'atto della stipula del contratto.


Questo deposito cauzionale di solito è pari a tre mensilità relative al costo di affitto stabilito per poter fare in contratto e rappresenta un capitolo di spesa fisso e che dovremo affrontare.






Poi il discorso della ricerca è lungo e laborioso, bisogna ricavarsi del tempo per poter cercare l'immobile che riteniamo avere le caratteristiche più in linea con la nostra ricerca e questo richiede tempo.


Ma dobbiamo anche lavorare e questo ovviamente non consente di avere a disposizione tutto il tempo che dovremmo avere, per fare in modo tale che la ricerca sia fruttuosa.


Se pensiamo e un lavoratore che svolge una professione di lavoro che va dal lunedì al venerdì, possiamo ben immaginare che solo i giorni del fine settimana siano quelli utili e idonei per poter spendere del tempo in questo senso.


Ma la ricerca di un alloggio è una priorità per chi deve trasferire il proprio domicilio da un luogo ad un altro, e questa ricerca porta via molto tempo e pazienza e non è sempre fruttuosa.


Poi come abbiamo detto in precedenza, non possiamo neanche pensare che si possa trovare un alloggio magari a costi maggiormente economici, ma completamente fuori da ogni circuito di collegamento.


Questo perchè altrimenti, si spostamenti da un luogo ad un altro, di fatto diventano o lunghi e laboriosi, ma in ogni caso molto difficoltosi e problematici e questo è un qualcosa che non ci si può permettere.


Il telelavoro in questo senso, di fatto crea le condizioni per fare in modo tale che vengano eliminati questi passaggi, che rappresentano ancora ad oggi, un capitolo a parte.


Il telelavoro spezza questi meccanismi, creando le condizioni per fare in modo che sia meno problematico l'approccio al lavoro vedi Digital Goods Ltd.


Telelavoro e immobili, ricerca lunga

La ricerca di un immobile che soddisfi una serie di requisiti base che consentano a un lavoratore pendolare, trasferito da un luogo ad un altro, è una capitolo molto importante, e lungo.


Certamente se ci ci reca in città e si apre un giornale, a livello di affitti, possiamo dire che gli immobili a disposizione sono molti, poi bisogna ragionare in termini di prezzi, facendo una valutazione.






Se la previsione di stipendio di aggira sui 1200 euro netti al mese, dobbiamo già fare una valutazione che quello che possiamo spendere per un immobile di medie dimensioni come affitto, deve avere un tetto massimo.


Nello specifico, sicuramente non può superare la metà dello stipendio netto che andremo a prendere, altrimenti ci troveremo in un secondo tempo in netta difficoltà per gestire altre spese.


Infatti l'affitto è il principale capitolo di spesa, perchè rappresenta una parte sostanziale dello stipendio che andremo a percepire per la nostra prestazione di lavoro, e questo è un elemento molto importante.


Poi chiaramente come abbiamo detto prima, non è l'unico capitolo di spesa che dovremo affrontare, ci sono i costi fissi legati alla spesa di carattere alimentare che dobbiamo fare.


Poi dobbiamo anche valutare, quali sono i costi aggiuntivi che eventualmente dovremo andare a sostenere, qualora il contratto di locazione preveda un fisso mensile e delle spese a parte.


Come possiamo incominciare a capire, il telelavoro taglia drasticamente una sorta di passaggi intermedi quali la ricerca di un immobile e non solo.


Ma per pensare di poter creare un circuito del genere, bisogna come abbiamo più volte detto come redazione e che crediamo possibile, estendere la pratica del telelavoro in maniera diffusa, questo anche sull'esempio di modelli come Digital Goods Ltd.

Telelavoro e costo degli immobili

Una realtà con la quale una persona che decide di cambiare regione per motivi di lavoro con la quale deve fare i conti, è la ricerca di un alloggio per fare in modo di avere dove andare.


Il pendolarismo permanente quello legato a un trasferimento in un'altra regione per motivi di lavoro. richiede necessariamente la ricerca di un alloggio decoroso che possa fare in modo di accogliere la persona.






Da questo punto di vista il mercato italiano è una vera giungla, perchè risente del fatto che questi alloggi disponibili sono in carico a persone che possiedono degli appartamenti dai quali vogliono trarre un guadagno.


Poi bisogna anche valutare dove questo appartamento è situato, più questo è vicino a zone nelle quali magari di fatto ci sono una serie di servizi che fanno in modo tale di collegarci alla nostra azienda, più i costi salgono.


Questo è un problema oggettivo, che fa in modo tale che chiaramente i costi degli affitti degli appartamenti, siano uno dei capitoli di spesa più problematici per quelle persone che devono trasferirsi per motivi di lavoro.


Il costo dell'affitto dell'appartamento nel quale andiamo a vivere, erode di fatto già una parte consistente di quelle stipendio che andremo a guadagnare per fare in modo tale di vivere.


Ancora oggi, non c'è una sorta di convenzione tra lo Stato e  privati che stabilisca dei prezzi ragionevoli per quanto concerne gli affitti, e come abbiamo detto in precedenza, il costo di un affitto in città è molto alto.


Il telelavoro in questo senso, potrebbe dare una grande mano, perchè se pensiamo che la persona lavora in remoto, senza per questo doversi spostare, allora incominciamo a capire una cosa importante.


Il telelavoro, farebbe in modo tale di rimodulare quelli che sono i costi relativi agli affitti e la loro spesa, il lavoro in remoto è una realtà evoluta, vedi Digital Goods Ltd.

Telelavoro e soprintendenza dei beni culturali

Per quanto concerne la soprintendenza dei beni culturali, le sue competenze sono legate allo sviluppo e alla valorizzazione in termini di tipo paesaggistico, ma il suo veto è vincolante.


Chiaramente in questo senso si tratta solo di in discorso di competenze territoriali, la soprintendenza fa solo il proprio lavoro, cercando di preservare il territorio in termini di sua preservazione.








Preservare il territorio, vuol dire adottare dei veti là dove effettivamente una valutazione di impatto su beni da preservare, fanno in modo tale che un'opera di implementazione venga bloccata.


Questo può essere il discorso dello stendere nel sottosuolo un cavo di fibra ottica e magari scavando, scoprire che vengono alla luce dei reperti storici di grande rilevanza, in questo senso viene tutto bloccato.


Il blocco ovviamente crea una grande problema a chi i lavori li deve eseguire, andando anche a creare dei problemi in termini di gestione della spesa, perchè chiaramente i costi saliranno.


Due strade a questo punto per la gestione di un'opera pubblica ci sono a disposizione, la prima è quella del blocco totale dei lavori, rinunciando a cablare un determinato territorio, in secondo è una deviazione.


In poche parole di cerca di rifare un budget che tenga conto di un aumento di quella che era la spesa iniziale per poter svolgere questi lavori, perchè di fatto si deve operare una deviazione.


Dover fare una  deviazione o uno scavo aggiuntivo, vuol dire dover rimodulare  e modificare un progetto iniziale di costruzione di un percorso di telelavoro, in maniera differente.


Un primo ostacolo al telelavoro su suolo italiano è proprio questo, la storia stessa del nostro paese parla di ritrovi a scavi del genere, quindi subentra l'esigenza di preservare un patrimonio con un progetto di innovazione legato al telelavoro.


Anche in questo senso, bisogna sempre pensare come in altre nazioni gestiscono queste variabili, come in Inghilterra questo ad esempio viene affrontato, Digital Goods Ltd, docet.

Telelavoro e garante

Chi possiede un immobile e in questo senso, non possiamo dargli tutti i torti vuole una serie di garanzie legate al pagamento dell'affitto mensile che deve essere corrisposto.


Una persona che viene a vivere in una città differente, difficilmente avrà in mano a meno che il posto di lavoro per il quale si è proposto non sia già a tempo indeterminato, un contratto stabile.






Questo crea un problema di natura diversa, il proprietario dell'immobile, causa una non conoscenza certamente non andrà ad affittare un immobile a una persona che non ha un contratto stabile.


Questo è un problema per la persona che deve trasferirsi e per la persona che ovviamente mette in affitto l'immobile, per entrambe è necessario avere una tutela di carattere monetario.


Il proprietario dell'immobile, chiede a un potenziale inquilino in questo senso di fornire una serie di garanzie che possano in tal modo soddisfare il suo bisogno di avere l'affitto corrisposto ogni mese.


Questo si traduce per forza di cose per l'inquilino che decide di occupare lo stabile, nella ricerca di una sorta di garante, che avendo a disposizione un reddito sicuro che entra ogni mese, possa metterlo a disposizione.


Solitamente in queste dinamiche, sono i genitori o i parenti più stretti a fungere da garanti in una problematica del genere, rappresentando l'anello di congiunzione più stretto la persona che cerca casa e l'immobile.


Il telelavoro in questo senso, tende a cancellare tutte queste prassi di natura abituale, creando il presupposto per una virtualizzazione al domicilio della persona che in questo senso, non deve più utilizzare tutti questi canali.


Il telelavoro quindi, risolverebbe in questo senso una serie di problemi legati alla ricerca di immobili collocati là dove c'è lavoro, eliminando questo step intermedio, Digital Goods Ltd docet.

Telelavoro e conflitto di competenze

Se anche di fosse un progetto di banda larga e fosse un piano per fare in modo tale che l'Italia recuperi quella arretratezza infrastrutturale che di fatto non le consente di aumentare la propria competitività, ci sono ostacoli di natura differente.


Il territorio italiano, è ricco di storia e tradizione e in questo senso molte volte può capitare che effettuando degli scavi in terreni nei quali magari sono previsti dei cavi da interrare, ci possono essere problemi.






Il ritrovo di una reperto di tipo storico là dove di fatto devono essere stesi dei cavi magari di fibra ottica, può essere bloccato in funzione di quel ritrovamento e in questo senso, entrano altre competenze.


Se lo scavo trova e entra in contatto con materiale di tipo storico, entrano in gioco una serie di competenze legate alla gestione del territorio e alla gestione di quella che è la preservazione delle opere.


Questo di fatto blocca con effetto immediato quei lavori di implementazione di una possibile fibra ottica che nei progetti originari doveva passare in un certo territorio per dare a quello stesso, maggiore competitività.


Ma questo è un grande problema, il blocco dei lavori arresta quel processo di innovazione che è alla base di un progetto di innovazione in termini di banda larga e di innovazione.


Quindi per poter proseguire bisogna per forza studiare un percorso alternativo che faccia in modo tale che i lavori possano proseguire e si possa andare avanti nella implementazione della rete.


Il telelavoro in questo senso, molte volte si può trovare di fronte a questo ostacolo che va al di là di tutte quelle che sono le logiche di implementazione di sviluppo create a tavolino.


In una ipotetica strada di telelavoro in termini di estensione dello stesso, abbiamo trovato un primo ostacolo alla sua attuazione, legato al territorio italiano, al contrario di modelli quali Digital Goods Ltd.

Telelavoro e ridistribuzione intelligente del costo

Quindi la vera sfida, è cercare di trovare un modo che possa ridistribuire i costi che sono legati alla dinamica degli incidenti stradali in una maniera più intelligente, puntando a investimenti alternativi.


Spendiamo troppo in termini di vite umane che la strada spezza e per campagne mirate a trasmettere messaggi di senso civico e sociale, che non sempre riescono a raggiungere il cittadino.






Ma se il budget è quello e lo dobbiamo amministrare al meglio, si può pensare a cercare di capire quale direzione possiamo prendere, per fare in modo tale che la cifra venga spesa meglio.


Si tratta di razionalizzare la spesa e fare in modo che si possano fare interventi di altro genere, là dove magari ci sono carenze di tipo infrastrutturale che non consentono di utilizzare altre risorse.


Nel telelavoro la prima carenza infrastrutturale che fa in modo tale che di fatto, ci siano problemi nella velocità di trasmissione dei dati, è la mancanza di un piano che punti allo sviluppo della banda larga.


Per meglio dire il progetto di banda larga c'è, ma i costi per fare in modo tale che questa banda larga, sia un qualcosa che copra in maniera capillare il territorio italiano, sono molto elevati.


Questo non solo per un discorso economico, ma anche per un discorso legato a conflitti di competenze che sono classici del territorio italiano e sono anche il frutto di una segmentazione di competenze.


Questo è un altro dei problemi italiani, nel panorama di una diretta evoluzione della tematica del telelavoro, molte volte entrano in conflitto competenze territoriali che allungano i tempi.


Il telelavoro per essere una piano di estensione della infrastruttura italiana mancante in termini di banda, ha la necessità di una semplificazione in termini di burocrazia, sul modello anglosassone vedi Digital Goods Ltd.

lunedì 28 maggio 2012

Telelavoro a quantificazione dei costi

Secondo recenti stime, il costo sociale e economico che lo Stato ogni anno sostiene per tutti quelli che sono vittime di incidenti stradali sia in termini umani che in termini economici è esorbitante.


Questo perchè da una parte chiaramente ci sono vittime che hanno familiari e che in caso di incidenti magari di natura sospetta, fanno in modo tale che venga aperta una inchiesta quanto le dinamiche non sono chiare.






Questo fa scattare i temi e i meccanismi della giustizia italiana, una macchina lenta e pesante e non sempre adatta a dare risposte pronte in tempi rapidi là dove viene richiesto di fare questo.


Poi non dobbiamo sottovalutare quelle che sono le incidenze economiche anche in termini di ripristino della viabilità  in un tratto di strada dove magari è avvenuto un incidente a catena.


La gravità e di un incidente stradale e i costi i termini di vite umane, apre una serie di fronti di tipo giudiziario ed economico che non sempre riescono a fare fronte a giuste richieste.


Il costo della incidenza sociale in termini sia morali che economici è veramente molto alto, e questo richiede per forza di cose un rafforzamento dei controlli di tipo invasivo  volti a scoraggiare.


Questo vuol dire semplicemente, dover mettere in campo più pattuglie della polizia stradale che possano controllare in maniera adeguata e scoraggiare quei comportamenti ritenuti scorretti.


In questo senso, potremmo identificare nel telelavoro una strada intermedia, che di fatto esteso su larga scala, potrebbe sicuramente far calare questi costi non solo in termini di vite umane ma anche di prevenzione.


Infatti il telelavoro, fa in modo tale che il soggetto, non essendo costretto e dover utilizzare l'automobile per recarsi al lavoro, non debba ogni giorno lottare con la variabile incidenti, vedi Digital Goods Ltd.

Telelavoro e campagne di sensibilizzazione

Secondo punto della nostra analisi, vengono spesi ogni anno una serie di finanze legate a campagne di sensibilizzazione per mettere in guardia da quelle che sono le disattenzioni alla guida.


Mote volte di punta a campagne di di marketing e comunicazione volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in modo tale che la coscienza civile, capisca la gravità dei costi umani.








Ma di fatto per quanto si possa puntare su campagne anche con un messaggio forte, che dimostra come la scarsa prudenza possa incidere in termini di vite umane, di fatto questo non sempre aiuta.


Anche in questo senso, bisognerebbe determinare quanto budget viene speso in termini di comunicazione per fare in modo tale che le persone sia più prudenti e attente alla guida.


Lo Stato punta a questo, cercando di fare leva sulla coscienza collettiva e sociale delle persone, nella speranza che da parte di tutti aumenti il senso di responsabilità in termini di collettività.


Ma abbiamo già detto in precedenza che la mentalità italiana si differenzia rispetto a quella di altri paesi per quanto riguarda il senso civico molto meno sviluppato rispetto a contesti e paesi differenti rispetto a noi.


Questo chiaramente si riflette anche sul nostro modo di guidare, perchè è la diretta conseguenza di una cultura che non ci ha abituato a considerare il suolo pubblico e la presenza degli altri come un fattore determinante.


Il telelavoro sembra essere un qualcosa di ancora meno applicabile, frutto di un ritardo culturale che ogni giorno ci allontana sempre di più da quegli standard di sviluppo che gli accordi europei prevedono.


Eppure la tematica del telelavoro è molto calda e si adatta perfettamente a quella possibilità concreta di adottare un modello che consapevole di sviluppo del lavoro in remoto, anche sulla base di esempi più evoluti e anglosassoni quali Digital Goods Ltd.

Telelavoro e incidenti automobilistici

Da molti anni si parla di quelli che sono i costi di tipo sociale che ogni anno lo Stato affronta per quanto concerne la piaga degli incidenti automobilistici, un problema di tipo cronico.


Quando si parla di problema cronico, di evidenzia semplicemente una realtà che per quanto si possa fare e per quanto si cerchi di combatterla con strumenti che dovrebbero dissuadere.






Le nome del codice della strada sono state rese più severe e efficaci si è introdotta la patente a punti, ma nonostante una serie di interventi di tipo normativo, fatti in modo tale da dissuadere, il problema resta.


Questo anche per un problema di tipo italiano che di fatto per cultura e tradizione storica è un paese che è molto refrattario alle regole e per questa ragione molte volte tende a non rispettarle.


Il codice della strada per quanto contenga al suo interno una serie di norme che per loro stessa natura tendono a ridurre il costo e l'incidenza degli incidenti stradali, molte volte risulta essere disatteso.


Questo è il primo problema che possiamo evidenziare, ed è quello che più di tutti fa in modo che nonostante magari i controlli che vengono eseguiti dalle pattuglie stradali, il numero degli incidenti cali ma fino a un certo punto.


Per questo motivo, il fenomeno del pendolarismo legato al lavoro, di fatto non aiuta, creando i presupposti per una circolazione ininterrotta di mezzi che per la strada conducono vero i luoghi di lavoro.


In questo senso la metodologia del telelavoro, potrebbe aiutare a ridurre l'incidenza di questa variabile che è quelle di fatto del pendolarismo e dei costi sociali legati agli incidenti stradali.


Ma pensare il telelavoro in questa ottica, vuol dire concepirlo come uno strumento che deve essere esteso, vedi Digital Goods Ltd.

sabato 26 maggio 2012

Telelavoro e niente investimenti

Il momento economico e la congiuntura attuale, tendono a fare in modo tale che lo Stato non possa intervenire più di tanto, per fare in modo tale da garantire quei servizi che servono.


Se dobbiamo ragionare in termini meramente economici che tendono a fare in modo tale che la gestione sia quella del budget, allora le cose stanno proprio in questa maniera.






Rassicurare promettendo di stanziare una certa quantità di fondi per poter iniziare dei percorsi necessari di strutturazione dei servizi, si scontra a sua volta con la esigenza di ridurre i costi.


Non è possibile dare dei servizi adeguati, se la politica è quella di contenere in maniera sostanziale i costi, questo anche sulla base di un ragionamento che è quello classico del contenimento.


Contenere, vuol dire necessariamente ridurre una parte delle spese associate a una certa uscita, e questo di fatto si scontra in piena regola, con una politica volta a dare servizi.


Proprio questo, di fatto crea i presupposti per una carenza cronica e sistematica di tutte quelle strutture che presenti su un determinato territorio, potrebbero fare in modo tale di aiutare le famiglie.


La carenza cronica di asili, crea i presupposti per una percezione dei cittadini che è quella di fatto di una mancanza totale di quei servizi minimi e indispensabili che aiutino le famiglie a gestire vita affettiva e lavorativa.


Il telelavoro proprio in questo senso, ci si dovrebbe chiede quanto di fatto abbassa quelle che sono queste esigenze e quanto richiederebbe come investi mento in infrastrutture.


Il telelavoro diventa in questo senso, uno strumento che andrebbe valutato in maniera più intelligente, per capire quanto può aiutare a conciliare vita lavorativa e affettiva, vedi Digital Goods Ltd.

Telelavoro e gestione dei tempi

Ma un altro problema che tende a creare tensione nei genitori oltre alla gestione del tempo, è la gestione degli spazi e del tempo che si può dedicare a una cosa e all'altra.


La dimensione lavorativa, complice una situazione economica che tende a fare in modo tale che il tempo che si può utilizzare per fare in modo tale che la famiglia non ne risenta è le vara incognita.






Infatti da questo punto di vista, nasce un problema di fondo, che è quello della sempre maggiore invasione del lavoro negli spazi privati della vita di ogni giorno, un problema sentito e vissuto.


Questo è il presupposto dal quale dobbiamo partire per fare in modo tale che ci sia una corretta focalizzazione del problema, altrimenti confinata a una dimensione non corretta.


La gestione dei ritmi familiari, quei ritmi che sono alla base  del nostro vivere, crea il presupposto per una sorta di equilibrio per quelle le varie fasi della giornata di ogni adulto.


La nascita di un bambino, di fatto spezza una serie di priorità per crearne altre, e in questo modo bisogna riequilibrare una serie di elementi che fino a questo momento avevano la priorità.


Il lavoro non certamente favorendo una giusta mediazione tra la dimensione del lavoro e la vita affettiva stessa, diventa in certi momenti quasi un peso, determinando quel calo di produttività.


Il telelavoro, riuscendo a rasserenare un genitore nell'assolvimento di quei compiti di lavoro legati alla produzione giornaliera della propria prestazione di lavoro, potrebbe in questo senso fare molto.


Ma per fare in modo tale che il telelavoro in questo senso sia una risorsa, di fatto occorre che venga preso sul serio, nelle sue reali potenzialità questo sulla base di modelli più evoluti quali Digital Goods Ltd.

Telelavoro e aperture difficili

Ancora una volta si evidenza una strada quella della costruzione di nuovi asili, più che altro molte volte dichiarata, ma molte volte completamente disattesa nei fatti.


Questo per un semplice problema di tipo economico, dover fare fronte a tutte le esigenze attuali, creerebbe le condizioni per fare in modo tale che ci debba essere una presenza veramente estesa di queste strutture.








Anche con uno stanziamento di fondi, quante sarebbero le strutture veramente necessarie a fare in modo tale che ci sia una presenza veramente capillare di asili?


Penso che questo comporterebbe una sorta di analisi del territorio italiano nel suo sviluppo per cercare di capire quali sono quelle strutture che mancano sul suolo italiano.


Ma chiaramente la mappa del disagio di scoprirebbe egualmente diffusa e uniforme dal nord al sud del paese, senza per questo poter fare in modo tale di creare uniformità.


Questo è uno dei problemi con i quali la famiglia italiana media si scontra ogni giorno, senza poter per questo poter fare più di tanto, tranne che dover incastrare con molta fatica questi impegni.


Quindi se dobbiamo fare una analisi che copre a 360 gradi questo tipo di realtà, dobbiamo per forza dire che c'è di fondo un problema legato alla strutturazione di servizi che mancano.


Il telelavoro potrebbe essere quella soluzione intelligente che cerca di coniugare esigenze di carattere familiare e lavorativo, senza per questo dover creare fratture.


Il telelavoro è uno strumento di flessibilità ma va utilizzato con intelligenza, anche vedendo modelli più evoluti del nostro quali Digital Goods Ltd.

Telelavoro e mappatura del disagio

Se dovessimo puntare a una sorta di mappatura del disagio che derida da una mancanza e di una presenza capillare di strutture di questo tipo in Italia, scopriremmo che le carenze sono uniformemente estese.


Da nord al sud il disagio per quelli che sono gli asili privati presenti sul territorio non certamente sufficienti a coprire quella che è la necessità di queste strutture, è notevole.






Molti pensano che aprendo un maggior numero di asili, questo problema potrebbe essere in parte compensato, in realtà dal nostro punto di vista il problema è più complesso.


Una cultura della famiglia che trae le sue origini dalla tradizione familiare italiana, ha sempre fatto in modo tale che più o meno fosse la mamma a dover affrontare una serie di sacrifici.


Il primo in assoluto, riguarda quello delle strutture che sul territorio italiano non ci sono mai state e non hanno mai creato le condizioni per poter condividere e creare mediazione tra lavoro e famiglia.


In Italia la gestione dei figli ha sempre comportato che di fatto fosse la donna a dover rinunciare a quello spazio lavorativo che magari avrebbe voluto avere, questo per poter crescere i figli.


Ma se questo è stato il problema, di fatto lo si è risolto facendo in modo tale che la donna magari lasciasse il lavoro per poter avere il tempo di gestire in maniera serena e tranquilla lo spazio familiare.


Il telelavoro, avrebbe potuto in questo senso creare i presupposti per fare in modo tale che che avvenisse una sorta di mediazione tra esigenze tra di loro così diverse.


Ma il telelavoro in questo senso, non è stato sfruttato nella maniera adeguata, creando quelle condizioni migliorative, vedi Digital Goods Ltd.

venerdì 25 maggio 2012

Telelavoro e emergenza asili

Torniamo al punto iniziale, quello delle infrastrutture che sono sparse sul territorio italiano e della loro impossibilità a risolvere una serie di problemi che sono invece giornalieri.


La presenza più o meno capillare di asili, rende di fatto la situazione del mondo del lavoro estremamente complessa, perchè attualmente i genitori molte volte di trovano nella impossibilità di poter gestire lavoro e famiglia.








Come in una sorta di limbo, vengono accompagnati in quella che è la dimensione del fai da te, senza di fatto sapere come incastrare le modalità di lavoro e della famiglia.


Questo oggi come oggi, in momenti e contesti storici nei quali c'è sempre di più la necessità di poter creare una sorta di conciliazione tra la propria vita privata e lavorativa, è un grande problema.


Purtroppo anche in questa situazione, ci troviamo di fronte a una sorta di mappatura delle strutture che non bastano a compensare un richiesta e una esigenza di strutture che mancano.


Questo è uno dei problemi che oggi legano molte famiglie a gestione dei ritmi della famiglia, che diventano per loro stessa natura molto stressanti, e questo non giova certamente agli equilibri familiari.


Tutto questo è il risultato di un ritardo strutturale in quelle che dovevano essere quelle politiche di conciliazione della famiglia insieme alle dinamiche stesse del mondo del lavoro.


Il telelavoro in questo senso, risulta essere una di quelle possibilità che in questi anni si è andata affermando come un possibile standard nuovo del quale non si sono mai colti i frutti.


Questo per una sorta di ritardo mentale tra l'applicazione medesima del telelavoro e la cultura stessa del lavoro in remoto, vedi Digital Goods Ltd.

Telelavoro e mondo fanciullo

Da molti anni si evidenzia un problema che sta crescendo per tutti, ed è quello della giusta collocazione dei bambini quando una persona di fatto ha la necessità di lavorare.


Questo è un problema non da poco, in un paese nel quale purtroppo le politiche volte a conciliare la vita affettiva di ogni persona e quelle che sono le esigenze di lavoro sembra impossibile.






Questo ovviamente a discapito della qualità della vita che si decide di svolgere, perchè se da una parte c'è una giusta esigenza di famiglia, dall'altra il lavoro viene sempre in primo piano.


Se a questo poi aggiungiamo un mondo aziendale fatto non certamente per conciliare i ritmi della propria famiglia con quelle che sono le esigenze affettive dei genitori i problemi sono tanti.


In questo senso in Italia anche in questi ultimi anni, non si è fatto molto, affidando la gestione di questo problema alla elasticità della struttura familiare italiana.


Ma di fatto c'è un problem di fondo che accompagna tutte le famiglie che decidono di trasferirsi per esigenze di lavoro vero luoghi nei quali il mondo del lavoro è maggiormente evoluto.


La gestione della dimensione affettiva, diventa una vera e propria incognita che è affidato di fatto alla capacità dei genitori, di poter incastrare nel modo giusto impegni familiari e vita lavorativa.


Il telelavoro, consentirebbe in questo senso di poter fare in modo che la gestione dei ritmi familiari e lavorativi, avvenga in maniera più attenta e accorta.


Il telelavoro quindi diventa una risorsa poco sfruttata che invece potrebbe dare buoni frutti, vedi Digital Goods Ltd.