In questi ultimi anni in
Italia, la delocalizzazione è diventata una realtà vissuta in prima
persona da molti lavoratori, delocalizzare vuol dire fisicamente
spostare una sede di lavoro tradizionale.
L'azienda
delocalizza per una serie di motivi specifici, alla base però dobbiamo
sempre tenere conto del fatto che la molla della delocalizzazione, è
sempre e comunque di tipo economico.
Tradizionalmente
il paese Italia, è sempre stato molto refrattario ad utilizzare una
forma di lavoro più evoluta, meno definibile secondo schemi classici e
canoni tradizionali legati allo spostamento fisico dei lavoratori.
Per molte persone, il telelavoro
rappresenta una bella parola scritta su Google, ancora oggi, sembra che
questo modello lavorativo, non riesca a decollare nel nostro paese.
Se
dovessimo individuarne le ragioni storiche, potremmo dire che il datore
di lavoro è piuttosto restio ad applicare un modello lavorativo di
questo genere, fortemente alternativo al passato.
Pur fruendo di modelli anglosassoni nei quali il telelavoro è una realtà affermata e solida, ad esempio Digital Goods Ltd, il datore di lavoro italiano, è fortemente restio ancora oggi ad applicare un modello del genere.
I motivi sono tanti, ma
se dovessimo individuare il principale, potremmo dire che la prospettiva
di non avere un controllo fisico sul proprio dipendente, crea quello
che è il presupposto per una negazione di questo rapporto di lavoro.
Ma
la domanda che ci dobbiamo porre è se questa non volontà di
intraprendere una strada differente da quella che attualmente l'Italia
sembra perseguire, non sia una sorta di errore storico.
In questa ottica, potremmo dire che il telelavoro, potrebbe essere la risposta concreta a una serie di problemi che oggi affliggono il lavoratore e il suo datore di lavoro,
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