giovedì 29 marzo 2012

Telelavoro e distanza mentale

Il telelavoro è anche una forma di svolgimento di una mansione lavorativa, che mette a dura prova quella che è la capacità del lavoratore stesso, di concepire il proprio spazio abitato, come luogo di lavoro.

Questo perchè le strutturazioni rigide che fino a questo momento hanno accompagnato il mondo del lavoro tradizionale, vertevano almeno qua in Italia, su una divisione netta.

Una sorta di logica fondata su compartimenti stagni ha accompagnato la nostra vita fino a questo momento, nella quale ogni ambito era proprio e fine a se stesso, quindi lo spazio lavorativo era il luogo dove produrre una prestazione di lavoro.

Lo spazio abitato invece, è stato concepito sempre come un luogo dedicato alla famiglia, un luogo nel quale dedicarsi alla cura della propria persona e pensare a come rilassarsi.

Ma se questo modo di dividere gli ambiti muta completamente con il telelavoro, allora occorre necessariamente anche un ribaltamento di quelli che sono i nostro modelli culturali.

Questo è un processo nel quale, il luogo aziendale remotizzato, cioè il proprio domicilio, viene ad assumere più funzioni contemporaneamente nella nostra vita, e viene a sovrapporre esigenze differenti.

In questa ottica, lo sforzo che deve fare la persone che decide di aderire a una opportunità di telelavoro è doppia, perchè deve necessariamente separare gli ambiti, avendo un spazio fisico unico.

Cambiano chiaramente le abitudini, il modo di concepire gli affetti e lo spazio interno a noi, la prima cosa da fare, è la ricerca di un nuovo equilibrio, nel quale le cose abbiano la giusta collocazione.

Non possiamo pensare che sia la realtà aziendale per la quale svolgiamo una mansione in telelavoro, sia anche essa più evoluta come la Digital Goods Ltd, a poter fare questo per noi.

In questa ottica nuova, il telelavoro diventa anche un banco di prova per la persona, una nuovo approccio al modo di concepire il proprio spazio, ma anche un nuovo modo di vivere il rapporto di lavoro medesimo.


http://lavoroinremoto.blogspot.it/2012/03/telelavoro-e-crisi.html

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