Se dobbiamo parlare di un progetto evoluto di crescita tecnologica come quello di Alteretto, allora dobbiamo cercare di capire come questo progetto da un punto di vista tecnologico, si sviluppa.
Per prima cosa, si parla della installazione di un sistema di fax server che consente di poter inoltrare faz 24 ore al giorno, senza dover utilizzare il normale canale analogico che di solito il fax utilizza.
Sono previsti l'installazione di una serie di servizi di videoconferenza, una sistema di video on demand, e altri servizi che fanno di Alteretto, un progetto di telelavoro molto più evoluto del previsto.
Abbiamo parlato di telelavoro fino a questo momento, come semplice virtualizzazione di una persona da una azienda da un luogo fisico, verso la propria abitazione, facendo in modo tale da evitare gli spostamenti fisici.
Ma tutto questo di fatto risulta essere un progetto molto più complesso e sperimentale, nel quale l'utilizzo del telelavoro è il punto di partenza per creare di fatto una struttura molto più complessa.
La struttura da creare è quella legata alla trasformazione di una realtà che di fatto era destinata a essere un borgo fantasma, in una realtà che coniuga di fatto evoluzione e progetto di ripopolamento.
Ma pensare il telelavoro come un progetto di ripopolamento in un territorio nel quale di fatto non ci sono possibilità di lavoro, è di fatto un progetto visionario, che supera il concetto stesso di telelavoro.
In questo caso abbiamo una visione molto moderna, nella quale la tecnologia diventa il mezzo ideale per poter recuperare un territorio, senza però di fatto andarne a intaccare le caratteristiche presenti.
Allora il telelavoro può sicuramente essere non solo uno strumento per creare occupazione, ma anche uno strumento per creare ripopolamento là dove tutto questo non è più possibile.
Ancora una volta scopriamo in questo progetto qualcosa di ancora più evoluto del modello anglosassone della Digital Goods Ltd.
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