Questo con il presupposto di creare una sorta di laboratorio di sperimentazione di tecnologie evolute che consentono alle persone di poter riflettere sulla possibilità di poter tornare ad abitare in questo antico borgo.
Il progetto nasce proprio con questo intento, se il lavoro rappresenta una barriera di tipo economico e culturale che costringe le persone ad abbandonare magari borghi antichi dimenticati, perchè non fare il contrario?
Proprio da questo punto di vista, si tratta da una parte di cercare di recuperare l'architettura di borgo ormai dimenticato, e da questo punto di vista infatti il progetto di articola in due parti differenti.
La prima nasce alla luce appunto di un recupero di un paesaggio urbano e non solo unico nel suo genere, e infatti da questo punto di vista, si procede alla ristrutturazione di un paese seguendone le linee originarie.
Questo per fare in modo tale da recuperare quel fascino di borgo medievale perso nel tempo la seconda parte invece nasce dal presupposto di fare in modo tale che la tecnologia consenta di poterci vivere.
Un campione di un tot di famiglie, suddivise per gruppi, procederà a vivere in questo luogo, facendo in modo tale che ci sia allo stesso tempo, un utilizzo massiccio di quelle tecnologie che consentono di operare in telelavoro.
Quindi da questo punto di vista, il progetto di Alteretto, rappresenta il primo approccio nel quale si cerca di coniugare una sorta di recupero di un paese dimenticato e un utilizzo delle tecnologie.
Il telelavoro diventa a tutti gli effetti un presupposto di partenza, per fare in modo tale che la popolazione locale, possa riscoprire un luogo che di fatto è molto bello da un punto di vista paesaggistico, ma offre anche una soluzione al lavoro.
Il telelavoro è un progetto proprio del genere, parte dalla analisi del territorio, per trovare in questo senso delle soluzioni, anche se di fatto modelli più evoluti quali Digital Goods Ltd, sono da tempo in questa fase evolutiva.
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