lunedì 30 aprile 2012

Telelavoro e recupero del territorio

L'esperienza di Alteretto ci insegna di fatto un qualcosa di preciso, che il telelavoro può anche diventare un tramite per fare in modo di poter recuperare magari un territorio soggetto allo spopolamento.


Quello che di fatto lo abbiamo già detto in precedenza, sta accadendo al sud del paese, dove di fatto le precarie condizioni di vita e la difficile situazione economica, stanno creando questo.






Quindi si può fare qualcosa in termini di recupero del territorio dal punto di vista italiano, creare una sorta di progetto diffuso tra la tecnologia come tramite e il lavoro in sè.


Il telelavoro può rappresentare proprio questo, un tramite in alcuni casi, non pensiamo certamente in tutti, per fare in modo tale che il problema del lavoro, non sia un discorso legato alla collocazione fisica della azienda.


Quello che manca in Italia è proprio questo, un progetto globale di recupero del territorio che punti non più alla mobilità della popolazione verso aree del paese rispetto ad altre, ma a una mobilità tecnologica.


Il telelavoro è proprio questo, è il fatto di poter mandare alla gente un messaggio positivo che è quello di sfruttare la tecnologia, per poter creare percorsi di mobilità mentale e tecnologica.


Vogliamo usare un termine nuovo e un pò provocatorio ma che di fatto evidenza una precisa volontà, quella di poter operare dei cambiamenti che diano un nuovo impulso a un modo del lavoro in trasformazione.


Il fatto che tutto oggi stia cambiano è sotto gli occhi di tutti e nella percezione delle persone quello che manca, è la comprensione della direzione verso la quale i cambiamenti di oggi ci stanno portando.


Il telelavoro è a tutti gli effetti questo strumenti di cambiamento del punto di vista che dice alle persone che il lavoro può essere anche a tutti gli effetti mobilità mentale e tecnologica, anche sulla base di modelli tecnologicamente più evoluti quali Digital Goods Ltd.

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