venerdì 13 aprile 2012

Telelavoro e cattive abitudini

Tuttavia per una sorta di meccanismo mentale strano, tendiamo a portarci dietro quelle che sono definibili come cattive  abitudini, e per cattive abitudini intendiamo tutti quei limiti imposti da un cultura sbagliata.


Il fatto che una persona si abitui a vivere secondo parametri specifici ai quali è stato abituato dalla sua cultura familiare e sociale, non è detto che non possa essere superato con una adeguata rieducazione.


Il telelavoro ancora oggi, risente di una cultura che viviamo dall'esterno che ci dice che non è un modello applicabile a molte della realtà che conosciamo, perchè troppo complicato nella sua realizzazione.


Il telelavoro troppo complicato, è una scusa per non voler cambiare quelle che sono cattive abitudini legate al mondo del lavoro, che oggi sono ancora radicate magari nello stesso datore di lavoro.


Molte volte si pensa in maniera sbagliata, che una società basata su una continua pressione lavorativa in tutti gli aspetti della vita delle persone, tenda a fare in modo di far produrre di più il lavoratore.


La cultura della produttività che tende a permeare ogni aspetto della vita lavorativa italiana e non solo, ritiene che solo con certe forme di controllo, solo con certe forme di lavoro già da sempre radicate, le cose possano andare bene.


Molte volte, lavorare sotto una pressione continua nel mondo del lavoro tradizionale, non è il modo migliore per ottenere dalle persone quegli standard di lavoro che ogni datore di lavoro, vorrebbe avere.


Il fatto di rimanere sordi a certe richieste che il lavoratore avanza, tipo voler conciliare meglio famiglia e ambito lavorativo, non è sempre produttivo, neanche per lo stesso datore di lavoro.


Il telelavoro è visto con sospetto dal mondo delle imprese, perchè si basa un modello di lavoro, basato non più sul controllo, ma sul raggiungimento di una serie di obiettivi.


Eppure i modelli che testimoniano che il telelavoro come realtà evoluta vedi Digital Goods Ltd ci sono, si tratta di farli diventare di uso comune e abituale.






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