Ogni mutamento di tipo culturale e organizzativo porta in sè una necessaria crescita culturale delle persone, in termini di conoscenza dello strumento informatico, molte volte questo manca.
Il grado di alfabetizzazione informatico delle persone oggi in Italia è sicuramente cresciuto, frutto anche di una cultura che ha reso più facile l'accesso alle nuove tecnologie.
Tuttavia in modo particolare in quella che può essere una esperienza di telelavoro, coi sono ancora molte resistenze al cambiamento culturale che queste trasformazioni in atto tendono a generare.
Per molti la condizione lavorativa che richiede un repentino cambiamento in quelle che sono le abitudini di lavoro, è ancora oggi percepita come una sorta di fastidio o comunque un peso.
Aderire a una forma di telelavoro, qualsiasi essa sia, senza sapere se la propria conoscenza informatica è adeguata a quelle che sono le richieste della azienda che decide di fare un investimento del genere, è un errore.
Per aderire a una forma di lavoro come quella del telelavoro, occorre avere una mente un minimo aperta ai cambiamenti, e occorre concepire quella che può essere la necessaria fase di apprendimento in maniera positiva.
Quando si dice che non tutte le persone possono essere adatte a aderire a una esperienza di lavoro in remoto, in realtà si sta centrando un problema per molte persone ancora oggi, fonte di un grande limite.
Molti hanno una conoscenza del computer minima e non tendono neanche ad approfondirla nel corso del tempo, in questo modo, la ripetitività di una serie di operazioni basi, crea i presupposti per una non crescita mentale.
Aderire a una esperienza di telelavoro, vuol dire innanzitutto dover fare un salto di qualità di tipo mentale, che non si basa solo sulla maturazione del proprio spazio familiare come luogo di lavoro.
Occorre avere anche voglia di sperimentare l'approccio con modelli lavorativi differenti, ma non per questo meno validi, vedi Digital Goods Ltd.
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