Molte volte quello che manca non è una base tecnologia, alla fine quelle che sono le nostre lacune dal lato della tecnologia, possono essere colmate con una esperienza diretta sul campo.
Quello che realmente manca in Italia è una cultura basata sul possibile, nel senso che quello che si potrebbe fare, è in realtà una possibilità tangibile e concreta, basta avere la volontà di metterla in pratica.
La classe imprenditoriale italiana, ha sempre messo i paletti a quella che poteva essere una trasformazione possibile, l'ha etichettata come troppo complicata per una serie di ostacoli.
Al primo posto di è parlato di una serie di ostali normativi e in questo senso, effettivamente la normativa italiana, non è certamente una delle più semplici sul lato della sua applicazione.
Quello che manca, è una cultura pratica, che a livello legislativo renda semplice una strada come quella del telelavoro, percorribile se c'è un reale interesse a voler intraprendere un percorso in questa direzione.
Dall'altra, le infrastrutture tecnologiche del nostro paese, hanno sempre avuto un ritardo strutturale nella loro estensione su tutto il territorio italiano, andando molte volte a macchia di leopardo.
Tuttavia in questo senso, possiamo dire che l'utilizzo quotidiano nelle case degli italiani della tecnologia a scopi di intrattenimento e o ricerca, sta dando un grande impulso in questa direzione.
Tutto dipende dal nostro grado di evoluzione, il telelavoro coincide poi con una visione delle cose nella quale questo modello lavorativo, assume in connotati di un qualcosa di naturale e estremamente conveniente.
In questo senso, va sicuramente ripensato il corpo di leggi che fino a questo momento ha tentato di regolare un settore in pieno sviluppo da certi punti di vista e di nicchia da certi altri.
Ancora una volta dobbiamo invidiare il modello anglosassone, basato su una estrema semplicita di utilizzo e fluidità che a noi manca, vedi Digital Goods Ltd.
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