giovedì 19 aprile 2012

Telelavoro e stereotipi italiani

Lo stereotipo se dovessimo definirlo alla lettera, rappresenta una sorta di credo comune che vede alcuni gruppi di persone accomunate da determinare caratteristiche, o da alcuni tratti comuni.


Allora proprio a questo proposito possiamo parlare allo stesso modo di una visione comune che identifica una determinata realtà come un qualcosa di non mutabile e sempre fisso.


Quando si ragiona in termini di stereotipo, si può vedere nella realtà del telelavoro qualcosa di non applicabile alla realtà del territorio italiano in termini di costi, di cultura o visione imprenditoriale.


In realtà, questo è un errore tipico nostro, ci viene presentato qualcosa di nuovo, di assolutamente fattibile per quelli che sono gli standard attuali nostri, e tuttavia per noi non è possible.


Sicuramente la mentalità è uno dei mali tipici nostri, ma si combatte con una corretta informazione in tale senso, con un corretto utilizzo di tutti quei canali di conoscenza che sono a nostra disposizione.


Tuttavia per fare questo, occorre anche una precisa volontà di cambiamento di quelli che sono i modelli che fino a questo momento hanno occupato la nostra vita lavorativa odierna.


Ci sono soluzioni oggi come oggi da un punto di vista tecnologico, alla portata un pò di tutti, nel senso che abbiamo strumenti che solo magari dieci anni fa, erano impensabili per la società.


Il fatto poi che il telelavoro venga visto in termini di un qualcosa di possibile ma che non è praticabile a causa della nostra mentalità è in parte vero e in parte falso, per praticare qualcosa bisogna mettersi in gioco.


Il telelavoro è praticabile eccome, è questione di voler applicare un mutamento culturale profondo su quelle che sono le nostre convinzioni, vedendo anche a quello che è più evoluto, vedi Digital Goods Ltd.

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