lunedì 30 aprile 2012

Telelavoro e Alteretto

Ora vediamo di analizzare nel concreto dei progetti di telelavoro realizzati sul territorio italiano, per cercare di capire come si sono mosse alcune persone sul fronte del telelavoro.


Un borgo della Val di Susa soggetto allo spopolamento perchè per un processo di mobilità in precedenza affrontato, la gente non avendo possibilità di lavoro, tende a spostarsi in zone maggiormente fertili.






Un caso emblematico di telelavoro al contrario, dove di fatto un signore non volendosi rassegnare a quel progressivo spopolamento del suo paese, decide di acquistare piano piano, tutte le case presenti.


Da questo spunto iniziale, nasce di fatto la volontà di poter mettere in condizioni questo paesino, di poter competere con l'evoluzione tecnologica, per mettere in condizioni la gente, di poter rimanere sul territorio.


Questo accade con il progetto di che punta a installare sul suolo del paese, una serie di tecnologie che in remoto consentano di poter lavorare alle persone e poter fare in modo di ripopolarlo.


Il signore in questione si chiama Vittorio Pisano, con una grande determinazione, piano piano rintraccia tutti i proprietari di case in quel paese, e nel corso del tempo, decide di acquistarle tutte.


Questo viene fatto seguire da un progetto di recupero del territorio da un punto di vista tecnologico, puntando a costruire un percorso di recupero del territorio tramite tecnologie che consentano di costruire un progetto di telelavoro globale.


Questo ovviamente nelle intenzioni del signor Vittorio Pisano, è la volontà di mandare un messaggio, quello che il territorio non deve essere per forza abbandonato per ragioni di tipo lavorativo o culturale, ma la tecnologia ci può venire incontro.


Il telelavoro, è proprio questo, una modalità che potrebbe aiutare a recuperare la vivibilità in territori, dove il lavoro viene riportato al luogo di nascita delle persone, e non viceversa, questo anche sulla base di modelli più evoluti quali Digital Goods Ltd.

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