La domanda che ci si è posti, è se nell'attuale sistema economico, per quelle che sono le attuali trasformazioni in atto, sia ancora uno strumento utile alla crescita dell'impresa il contratto nazionale di lavoro.
Il telelavoro, apre anche questo scenario e apre uno scenario molto ampio su quella che è l'effettiva possibilità di controllo di operato delle aziende coinvolte in una esperienza del genere.
In questi anni, la tematica del telelavoro è stata ampio oggetto di discussione, questo anche perchè di fatto, i canoni di una esperienza del genere, vanno di fatto a intaccare una struttura di lavoro di un certo tipo.
In una esperienza di lavoro del genere, il ruolo del sindacato diventa in parte maggiormente marginale, perchè il contatto diretto con il potenziale lavoratore, non avviene più tramite canali tradizionali.
Infatti la remotizzazione comporta una sorta di distacco mentale dalla casa madre, dal luogo fisico aziendale, dove fino a questo momento, si è svolta la vita classica del dipendente.
Il sindacato in una strutturazione del genere, deve abbandonare quelli che sono i modelli classici di lavoro, per decidere eventualmente di aderire a una forma di comunicazione nuova.
Il sindacato deve diventare telesindacato, e in questo senso, cercare di operare una tutela del lavoratore, facendo coincidere, il proprio modo di coinvolgere il lavoratore alle proprie decisioni, utilizzando il terreno del lavoratore stesso.
Quindi il telelavoro, presuppone anche un mutamento dei rapporti di lavoro, basato sulla remotizzazione fisica non solo del telelavoratore, ma anche di quelle strutture che lo vogliono tutelare.
Anche in questo senso, un occhio attento a realtà più evolute quali Digital Goods Ltd, può aiutare a capire meglio la strutturazione di un tale modello.
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