venerdì 13 aprile 2012

Telelavoro e gestire il tempo virtuale

L'azienda per molte persone è un pò anche un luogo sicuro, dove comunque le cose procedono secondo una determinata logica, secondo regole non scritte, a volte anche detestate, ma parte della nostra giornata.


Il telelavoro fa sparire completamente quelle regole legate a uno spazio fisico, nel quale siamo stati abituati a concepire la nostra vita lavorativa, regole che non ci sono, significa doverne creare di nuove.


Non potrà essere l'azienda a poter creare quelle regole che dobbiamo avere per fare in modo tale che il nostro tempo sia comunque un tempo produttivo e legato a quello che ci viene chiesto.


Dobbiamo riflettere al fatto che non può essere così, nella maniera in cui non possiamo pensare di poter pretendere che sia l'azienda stessa, a entrare nel nostro spazio privato.


Questa sarebbe veramente una pretesa assurda da parte di un dipendente che volesse aderire al telelavoro, ma di fatto manifestasse una sostanziale incapacità a organizzare il suo tempo.


Dobbiamo essere noi, telelavoratori, a fare in modo tale che il tempo che dedichiamo a quello che ci viene chiesto di essere svolto, venga utilizzato nella maniera più intelligente possibile.


Per fare questo dobbiamo ripensare completamente lo spazio fisico interno al nostro appartamento, riuscendo a trovare quei momenti di silenzio e tranquillità, che sono basilari al lavoro.


Non ha tanto importanza quanto è grande lo spazio a disposizione del lavoratore per svolgere la sua mansione, questo è effettivamente relativo, infatti un computer, una eventuale stampante e un collegamento a Internet, è tutto quello che ci serve.


Bisogna però pensare di poter creare lo spazio mentale necessario, per fare in tutta tranquillità la nostra mansione in telelavoro, questo è essenziale, non sarà l'azienda a farlo per noi.


Anche i modelli più evoluti di origine anglosassone vedi Digital Goods Ltd, in questo senso hanno i loro limiti.



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