mercoledì 25 aprile 2012

Il telelavoro mantiene i livelli di scambio?

Alcune teorie moderne, evidenziano nello scambio di informazioni, una crescita per l'azienda in termini di capacità di risoluzione di una serie di problematiche complesse.


La macchina del caffè sembra essere il luogo per eccellenza nel quale di fatto lo scambio di idee, assume i contorni di uno scambio positivo e costruttivo in termini di risoluzioni di problematiche.






In questo senso allora il telelavoro si configura come una esperienza limitante, infatti la persona è remotizzata nella sua abitazione, e in questo senso una parte di quella socializzazione è assente.


La socializzazione è nell'uomo una delle caratteristiche peculiari che rendono in nostri scambi di relazioni e di dialogo, momenti nei quali si costruiscono relazioni durature e magari proficue.


Il telelavoro in questo senso, blocca questo tipo di relazione, perchè di fatto cancella la socializzazione che di fatto avviene nei contesti di lavoro ed è legata a problemi lavorativi.


Tuttavia non è detto che le cose debbano essere necessariamente impostate in questa maniera, la soluzione può essere nell'utilizzo di strumenti tecnologici che al di là della mansione, consentano il collegamento tra persone.


Alla base di tutto questo, ovviamente ci deve essere una volontà precisa di rendere lo scambio di informazioni e di punti di vista sul lavoro, sia concepito come uno strumento di comunicazione continuo.


Altrimenti il telelavoro, rischia di diventare una esperienza in solitario, una corsa allo svolgimento della propria mansione lavorativa, ma senza un contatto anche minimo con il tessuto aziendale.


Virtualizzare, non deve voler dire, cancellare un canale di comunicazione importante per la crescita anche in remoto del lavoratore, altrimenti diventa una esperienza di lavoro alienante.


Il telelavoro è una risorsa, ma deve essere applicato nella maniera adeguata, anche guardando a modelli più evoluti quali Digital Goods Ltd.



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