In un mercato del lavoro che evolve, il tema della occupazione è un tema estremamente delicato e difficile da trattare, questo perchè di fatto, è difficile prevedere gli impatti sulla occupazione.
Sicuramente se ragioniamo con i parametri aziendali soliti, possiamo certamente pensare che il telelavoro, sia applicato inizialmente a quelle categorie di lavoro che già in azienda occupano una mansione.
Questo per il semplice fatto che una azienda ragionevolmente, prima di investire risorse e formazione su un lavoratore nuovo, certamente partirà dal presupposto di poter gestire già una risorsa presente.
Quindi il telelavoro, all'inizio potrebbe essere una prassi che interessa tutte quelle tipologie di lavoratori che hanno magari elevate competenze e che magari per esigenze loro, hanno bisogno di remotizzarsi al proprio domicilio.
L'impatto del telelavoro dipende molto anche da quello che è il mondo aziendale attuale e dalle sue evoluzioni, in un paese nel quale sopravvive una logica aziendale un pò tradizionale è difficile cambiare i propri parametri.
Tuttavia le esigenze di contenimento dei costi e di riduzione delle spese fisse, non solo in termini di contenimento dei costi degli stipendi dei propri dipendenti, ma anche per quanto riguarda le strutture fisse, potrebbe far evolvere in senso positivo la mentalità.
Il telelavoro deve essere nella percezione collettiva, un modello nel quale oltre a riuscire meglio a conciliare le esigenze familiari di un dipendente e la sua vita lavorativa, può anche essere una occasione per ripensare il modello organizzativo interno alla azienda.
Infatti se nelle strutture aziendali tradizionali, il lavoro viene visto come una sorta di organizzazione rigida e strutturata su parametri tradizionali, l'esigenza di contenere i costi, potrebbe far mutare questa logica.
Il telelavoro resta una risorsa da valutare, da far conoscere e sfruttare, anche sulla falsariga di modelli più evoluti vedi Digital Goods Ltd.
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