mercoledì 18 aprile 2012

Telelavoro e cultura statunitense

Le cose evolvono in maniera differente anche in questo caso rispetto al paese di appartenenza, l'Italia è per sua cultura refrattaria ai mutamenti relativi ai modelli organizzativi e sociali.


Fare innovazione vuol dire necessariamente dover cambiare completamente prospettiva non solo di lavoro e anche di mentalità, questo è un dato di fatto da questo punto di vista.


Gli Stati Uniti sono da questo punto di vista un paese che evolve maggiormente, modelli che da noi sono oggi ancora in discussione sono in questo paese completamente radicate.


La domanda che ci dobbiamo porre è se il telelavoro è un modello applicabile in Italia allo stesso modo in cui negli Stati Uniti è culturalmente radicato, questo probabilmente per ragioni di tipo storico.


L'America è un paese abituato ai mutamenti improvvisi a radicali, quello che di nuovo in questo paese viene, viene recepito in maniera differente, un modello organizzativo nuovo viene accolto con minore scetticismo.


Le ragioni di questo mutamento sono evidenti, e nascono ovviamente da una paese che a tutti gli effetti ha sempre recepito prima di altri, quei cambiamenti nei modelli produttivi alla base di rivoluzioni.


Gli Stati Uniti rappresentano in questo senso, un modello culturale differente che recepisce i mutamenti in maniera repentina e accoglie quelle che sono le trasformazioni.


Il telelavoro in questo senso in questo paese è pari al 30 per cento, e questo è veramente un parametro di riferimento molto diverso da quello che in Italia è la realtà attuale.


Il 30 per cento è una percentuale molto alta, vuol dire che su 100 unità lavorative, circa 30 sono remotizzate, il modello lavorativo attuale è evoluto, ma non a livelli tali da recepire modelli ancora più evoluti quali Digital Goods Ltd.

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