martedì 8 maggio 2012

Telelavoro e traduttore

L'esperienza della Logos, ci insegna una cosa profondamente vera a autentica, che il telelavoro non è una cosa così complessa da realizzare, basta avere la volontà di innovare.


Il traduttore nel caso di questa azienda nata a Modena, ma diventata nel corso del tempo una multinazionale, è quella di una realtà nata per fare un certo lavoro poi evoluta.






La sua evoluzione è la precisa volontà di innovare là dove magari altre realtà si sarebbero fermate riconoscendo di avere raggiunto il limite del loro operare nelle evoluzioni tecnologiche.


Il traduttore in questo caso non è un dipendente ma un semplice collaboratore al quale però chiaramente viene fatta una selezione accurata in base a quelle che sono le proprie caratteristiche.


La prima cosa che chiaramente deve avere, è una perfetta conoscenza di almeno due lingue straniere, per fare in modo tale da poter fornire la più aderente traduzione alla lingua richiesta dal cliente.


La seconda cosa, è chiaramente una postazione di lavoro da casa che abbia tutti gli strumenti tecnologici che consentono di poter lavorare in modalità remota e continua.


Questo esempio di telelavoro, è una chiaro messaggio rivolto a tutte quelle realtà italiane che non vogliono utilizzare strumenti di innovazione che possono trasformare il loro modo di fare business.


L'esperienza di telelavoro della Logos è un chiaro esempio di una realtà nata a tutti gli effetti in Italia, ma che ha poi trovato un bacino di utenza molto più largo, sfruttando il telelavoro.


In questo caso, il telelavoro stesso, è stato utilizzato come una risorsa per migliorare il grado di servizio offerto dalla azienda stessa, e questa è la dimostrazione che modelli più evoluti Digital Goods Ltd docet, sono possibili.

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