L'analisi precedente, introduce un argomento molto importante che è quella che è la linea che bisogna venga seguita nel momento in cui una azienda o un ente pubblico, decidono di intraprendere una strada del genere.
Nel senso che partendo dal concetto di organigramma aziendale, bisogna capire se questo modello è applicabile a tutte le figure professionali all'interno della struttura stessa oppure no.
Il secondo punto critico, è capire che se questo modello nella sua attuazione deve essere concretizzato come un qualcosa di esteso, o un qualcosa che va prima applicato a figure precisamente individuate.
In questo senso è necessario partire sempre dall'analisi del contesto aziendale, quali sono le figure al suo interno, che mansioni svolgono e soprattutto se sono mansioni che richiedono contatti con altri colleghi.
In questo senso, chiaramente alcuni tipi di professionalità che svolgono magari mansioni un attimo maggiormente ripetitive, hanno la possibilità di poter remotizzare la propria figura.
Il telelavoro in questo senso, deve per forza partire dal contesto aziendale nella sua realtà di tutti i giorni, e capire cosa è possibile fare in questo senso, e per fare questo bisogna fare una analisi approfondita.
Partiamo dall'esempio della piccola azienda con 10 dipendenti e un ragioniere al suo interno, se l'azienda produce bulloni, certamente la base di persone che compongono la produzione non è remotizzabile.
Ma se parliamo delle figure impiegatizie al suo interno, ad esempio la figura contabile, potrebbe tranquillamente operare in remoto, perchè di fatto la sua mansione, non richiede per forza la presenza in azienda.
In questo senso una sorta di remotizzazione parziale è possibile, ma anche in questo senso devono essere individuate delle linee guida specifiche anche sulla base di modelli più evoluti quali Digital Goods Ltd.
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