Proprio a questo proposito, si sono scritti innumerevoli testi sull'argomento, analisi vere e proprie che ne hanno messo in evidenza punti di forza e punti di debolezza e prospettive.
Alcuni articoli oggi parlano addirittura di un fallimento del modello telelavoro, come se di fatto in Italia fosse mai partito come progetto pilota esteso sul territorio italiano in forma estesa.
In realtà a parte alcuni progetti che hanno magari trovato l'approvazione degli organi e delle autorità competenti e alcune situazioni private come questo modello viene applicato, non ce n'è mai stato un utilizzo diffuso.
Questo da una parte è spiegabile con il fatto che si è legiferato molto su questa materia negli ultimi anni, ma senza di fatto individuare delle linee guida di tipo aziendale che ne mettessero in evidenza i punti di forza.
Le linee guida ovviamente non devono essere di tipo solo ed esclusivamente legato alle leggi e alla difesa e alla tutela del lavoratore, ma devono anche essere delle linee guida che indirizzano le aziende verso i potenziali vantaggi.
Il telelavoro deve diventare nel collettivo aziendale, un qualcosa di percepito come fattibile in termini di produttività e innovazione, ma anche di fatto una strada che può incidere in maniera significativa sui costi.
Questo è possibile se uno vuole attraverso un piano di incentivazione al telelavoro che parta dalle esigenze aziendali e scenda nel dettaglio e nel merito di quelli che potrebbero essere i benefici in termini costi.
Il telelavoro ovviamente per una azienda, è uno strumento di ottimizzazione e contenimento dei costi, questo è il messaggio che deve passare, altrimenti non sarà mai valutato in termini positivi.
Il fatto che all'estero siano più evoluti su questo campo vedi Digital Goods Ltd, è solo il risultato di una serie di leggi più elastiche e mirate al contesto aziendale.
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