Quello che nel mondo aziendale di tutti i giorni accade, è il fatto che a tutti gli effetti parliamo di un sistema chiuso che ha la sua ragione di essere, sulla base di un qualcosa nato molto tempo fa.
Se una azienda ha una storia che nasce negli anni 60, come magari produzione di prodotti per la casa, e si struttura in un modo tale che tutto è all'interno del suo mondo, difficilmente cambierà prassi.
Quello che in questi anni è mancato, è stata una comunicazione che fosse rivolta al mondo delle imprese, evidenziando vantaggi o per meglio dire un rapporto adeguato costi-benefici.
Una azienda di tipo classico come tante di quelle che attualmente sono presenti sul nostro territorio, per prima cosa ragiona in termini di costi e benefici andando a individuare quelle che sono le strategie nel breve termine.
Parlare di telelavoro a contesti del genere, vuol semplicemente parlare di un progetto possibile, quello che la tecnologia oggi permette, è la remotizzazione del dipendente presso un luogo che sia quello aziendale per eccellenza.
Ma se il telelavoro da un punto di vista aziendale non è percepita come strada verso le quale è possibile operare traendone come beneficio una diminuzione di un costo a favore di una maggiore produttività, è difficile che l'azienda operi in tale senso.
Proprio per questo motivo, in molte realtà attualmente presenti, il telelavoro potrebbe essere una prassi sicuramente adottata per ridurre quei costi che il dipendente ha riguardo ai propri spostamenti.
Ma manca ancora un chiaro messaggio che passi alle aziende, e che consenta di concepire il telelavoro, come una alternativa valida nella logica del contenimento dei costi e della maggiore produttività.
Il telelavoro deve essere oggetto di un attento studio che evidenzi, là dove questo progetto è radicato vedi Digital Goods Ltd, il rapporto costi e benefici, che sono il presupposto di ogni imprenditore.
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