Telelavoro e aumento del grado di alfabetizzazione

Un problema che si è sempre riscontrato nel corso del tempo è che mano mano che passano gli anni, la capacità della nostra mente di recepire mutamenti improvvisi a quelle che sono le logiche di lavoro cala.


In parte è frutto di un processo naturale che vede nella ripetitività di una mansione, il fattore che tende a fare in modo tale che la mente perda con il tempo quella elasticità necessaria a svolgere nuove mansioni.

Da una parte è anche vero che i processi di accelerazione in corso, metteranno i lavoratori nella condizione di dover per forza imparare e svolgere mansioni diversificate a seconda di quelle che sono le esigenze aziendali.


La ripetitività di un lavoro, tende a fare in modo tale che la mente per sua stessa natura, non riesce più a rendere come prima, c'è una sorta di rifiuto mentale a svolgere certe mansioni nuove.


Questo chiaramente porta a una perdita di competitività della azienda medesima, che sempre di più ogni giorno, tende a fare in modo tale da favorire quel ricambio di competenze e professionalità.


Il motto largo ai giovani è poi frutto di questa analisi fatta dalla azienda nella quale ci si rende conto che una risorsa in età più fresca e con minore esperienza, ha la capacità di apprendere meglio certi processi.


Ma al di là di queste considerazioni che sono corrette, sono corrette nella misuria in cui il percorso di lavoro tende a essere svolto su binari tradizionali e non utilizzando metodologie e approcci nuovi.


Questo vale sicuramente per un percorso legato alla di fatto fisicità del lavoro svolto che tende a creare i presupposti per una ripetitività medesima della mansione di lavoro.


Nel telelavoro questo è vero molto di meno, perchè di fatto remotizzarsi al proprio domicilio vuol dire per forza, doversi rapportare con un realtà differente.


Una esperienza di telelavoro porta di fatto la mente a dover utilizzare un canale di maggiore elasticità per adeguarsi a un modello alternativo, tipo Digital Goods Ltd.