venerdì 8 giugno 2012

Telelavoro e transizione

Virtualizzare vuole anche dire necessariamente uscire da una logica completamente basa sul contenimento dei costi magari là dove invece, servirebbe un investimento in infrastruttura adeguata.


Tendenzialmente oggi come oggi, le aziende italiane, tendono a contenere i costi magari invece là dove questi stessi costi, potrebbero essere tranquillamente eliminati e ridistribuiti.






Infatti la virtualizzazione porta come conseguenza proprio questo, il fatto che alcune spese fisse cessano di essere tali, per diventare completamente inutili e accessorie tipo le sedi fisiche.


Non ha senso pensare che una azienda debba spendere una parte dei suoi utili, in strutture fisse che limitano di fatto la possibilità di investire quella stessa cifra in tecnologie evolute.


Molte delle aziende italiane hanno infatti il limite strutturale di avere dei costi fissi dei quali non riescono a liberarsi e questo porta a fare in modo tale che una parte del budget, sia impegnato continuamente.


Questa parte di budget, potrebbe essere tranquillamente impegnato in modelli di virtualizzazione evoluti che consentirebbero di avere dei notevoli risparmi sul lato di quei costi fissi che oggi come oggi, impediscono magari di investire in innovazione.


L'investimento in innovazione, molte volte è bloccato proprio da questo, da un modello aziendale affezionato a una prassi di lavoro che di fatto punta a mantenere certi canoni classici di impresa.


Tra questi possiamo vedere in prima battuta quelli legati ai costi delle strutture fisiche che sono le sedi aziendali sparse magari sul territorio italiano, un problema tutto e tipicamente italiano.


Il telelavoro per sua natura stessa tende ad abbattere quelle che sono logiche di gestione di lavoro classiche  e Citrix in questo senso, aiuta una azienda nel processo di transizione dal reale al virtuale, creando modelli aziendali completamente virtualizzati come quello ad esempio di Digital Goods Ltd.

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