sabato 12 maggio 2012

Telelavoro e accettazione

La virtualizzazione ci pone di fronte a delle evidenze di natura diversa, quello dei rapporti umani che chiaramente da un punto di vista lavorativo, saranno completamente diversi.


Proprio questo rende il telelavoro uno strumento di cambiamento non adatto a tutti i tipi di mentalità, e non adatto a tutte le persone per il suo carattere chiaramente spersonalizzante.






Infatti non avremo certamente più i rapporti per come oggi siamo stati abituati a concepirli, la virtualizzazione rende questo modello, evoluto da un certo punto di vista e asettico da altri punti di vista.




Il carattere impersonale del modello del telelavoro è alla base di molti studi di sociologia del lavoro, che evidenziano in questo fattore, un elemento non positivo.


Tuttavia anche in questo senso è importante fare una specifica precisa e chiedersi quanto del modello di lavoro basato sui canali tradizionali, serva effettivamente a svolgere la propria mansione.


Perchè se da una parte il telelavoro rende di fatto tutto virtuale, è anche vero che strumenti come Skype, rendono possibili contatti sia verbali che visivi che servono magari a chiarire punti critici.


Tuttavia per quanto questi strumenti, di fatto rendano possibile quella socializzazione di tipo lavorativo molto importante ai fini dello svolgimento di una mansione di lavoro al meglio delle proprie possibilità, non risolvono un problema di fondo.


Il bisogno di molte persone che è quello di avere una forma di contatto fisico che sfocia nella socializzazione, è un grande limite del telelavoro, perchè di fatto questo non è possibile in una esperienza del genere.


Il telelavoro resta sicuramente una risorsa valutabile e applicabile e contesti come Digital Goods Ltd lo testimoniano, ma ha punti di forza e di debolezza che vanno analizzati.

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