martedì 29 maggio 2012

Telelavoro e ridistribuzione intelligente del costo

Quindi la vera sfida, è cercare di trovare un modo che possa ridistribuire i costi che sono legati alla dinamica degli incidenti stradali in una maniera più intelligente, puntando a investimenti alternativi.


Spendiamo troppo in termini di vite umane che la strada spezza e per campagne mirate a trasmettere messaggi di senso civico e sociale, che non sempre riescono a raggiungere il cittadino.






Ma se il budget è quello e lo dobbiamo amministrare al meglio, si può pensare a cercare di capire quale direzione possiamo prendere, per fare in modo tale che la cifra venga spesa meglio.


Si tratta di razionalizzare la spesa e fare in modo che si possano fare interventi di altro genere, là dove magari ci sono carenze di tipo infrastrutturale che non consentono di utilizzare altre risorse.


Nel telelavoro la prima carenza infrastrutturale che fa in modo tale che di fatto, ci siano problemi nella velocità di trasmissione dei dati, è la mancanza di un piano che punti allo sviluppo della banda larga.


Per meglio dire il progetto di banda larga c'è, ma i costi per fare in modo tale che questa banda larga, sia un qualcosa che copra in maniera capillare il territorio italiano, sono molto elevati.


Questo non solo per un discorso economico, ma anche per un discorso legato a conflitti di competenze che sono classici del territorio italiano e sono anche il frutto di una segmentazione di competenze.


Questo è un altro dei problemi italiani, nel panorama di una diretta evoluzione della tematica del telelavoro, molte volte entrano in conflitto competenze territoriali che allungano i tempi.


Il telelavoro per essere una piano di estensione della infrastruttura italiana mancante in termini di banda, ha la necessità di una semplificazione in termini di burocrazia, sul modello anglosassone vedi Digital Goods Ltd.

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