giovedì 10 maggio 2012

Un progetto di telelavoro

In questo senso il comune di Napoli si è mosso in maniera intelligente, partendo dal presupposto di partire da un progetto di telelavoro messo a tavolino e fare una analisi attenta.


L'analisi messa a tavolino è iniziata da un percorso nel quale si è deciso di valutare quali potessero essere i benefici per poter pensare di applicare un modello lavorativo del genere.






Parlare di benefici vuol dire fare una analisi della struttura dell'Ente medesimo e fare in modo tale da capire a quali benefici può andare incontro un dipendente che aderisce al telelavoro.


Quindi per prima cosa, bisogna considerare che c'è da capire quali sono le mansioni e quei settori nei quali, una esperienza del genere, potrebbe dare un contributo in termini di efficienza.


Per questo bisogna tracciare necessariamente la mappa di quelle che sono le lungaggini burocratiche nelle quali magari l'Ente pecca di lentezza e di scarsa efficienza, non garantendo al cittadino un adeguato livello di snellezza.


Quindi l'analisi è partita dalla individuazione di quei servizi che all'interno dell'Ente più di altri, avevano problemi di efficienza e produttività a livelli tali da non rispondere a quegli standard di trasparenza nei riguardi della utenza esterna.


Perchè costruire un percorso del genere, perchè è alla base di un modello produttivo migliorativo, il telelavoro è un percorso in questo caso tutto in costruzione che parte della analisi dei costi e dei benefici.


Nel caso del comune di Napoli, l'analisi è partita dalla valutazione dei costi, intesi come apparti tecnologici adeguati per fare in modo tale che i risultati ottenuti siano adeguati.


Il Comune di Napoli in questo senso si è mosso bene, cercando di mettere in luce prima potenziali problemi e criticità in una esperienza del genere, anche sulla base di modelli evoluti quali Digital Goods Ltd.

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