martedì 15 maggio 2012

Telelavoro e anidride carbonica

Una riflessione sull'impatto del telelavoro come previsione futura di vantaggio per questo tipo di modello lavorativo, è il suo impatto di tipo ambientale, sulla atmosfera.


Da molto tempo di dice che la quantità di veicoli che occupano le strade italiane, è eccessiva, fonte di una politica e di una abitudine quella italiana, di utilizzo assiduo della macchina.






Dietro a tutto questo, c'è una mancanza totale di valutazione dell'impatto ambientale di un impatto sul modello organizzativo attuale che è quello del telelavoro.


Non è poi così strano, poter immaginare di fare una previsione che tenga conto di un abbassamento di quello che è l'inquinamento che ogni giorno mina la salute dell'ambiente di termini di telelavoro.


Proprio da questo punto di vista, dovrebbe essere fatto uno studio di fattibilità del modello telelavoro, come alternativa possibile all'utilizzo assiduo del mezzo per gli spostamenti fisici.


Ovviamente è chiaro che una politica del genere, potrebbe portare a un deciso miglioramento di quella che è la qualità dell'aria intorno a noi, contribuendo in parte a decongestionare il traffico.


Una previsione di vantaggi come detto in precedenza, in termini di medio lungo periodo che consenta di ripensare quella che è la attuale politica della mobilità territoriale.


In questo senso possiamo parlare di un vantaggio vero e concreto nella applicazione del modello del telelavoro, senza che però si possano vedere i frutti in tempi brevi.


Una prima valutazione del suo impatto ambientale è fatta proprio in questi termini, l'abbassamento della soglia di anidride carbonica che viene emessa nell'ambiente e anche in questo senso, modelli evoluti quali Digital Goods Ltd dicono che è possibile.

Nessun commento:

Posta un commento