venerdì 11 maggio 2012

Telelavoro e il bisogno di formazione

La criticità di un progetto di telelavoro, nasce in primo luogo su quelli che sono di fatto i presupposti legati alla formazione dei dipendenti, perchè di fatto il fattore aggiornamento è molto importante.


Il Comune di Napoli nella prima fase della sua attività, ha dovuto per forza fare i conti con una analisi inerente alla formazione dei dipendenti, per quanto riguarda una esperienza di telelavoro.






Questo perchè operare in remoto in una pubblica amministrazione, al di là del fatto di dover svolgere un servizio di tipo pubblico, implica necessariamente una formazione continua.


A differenza di una azienda privata, dove i costi legati alla produttività dei propri dipendenti vincolano maggiormente la struttura aziendale stessa alle esigenze di formazione, in un Ente pubblico è diverso.


Nel senso che dovendo dare un servizio di tipo pubblico dove il metro di paragone non è la produzione di una prestazione di telelavoro legata a un fattore economico, cambia l'approccio alla formazione.


Diventa un fattore legato alle esigenze di trasparenza dell'Ente medesimo, che deve investire in termini di formazione a livello di leggi, per fare in modo tale che il servizio offerto sia adeguato.


Questa è di fatto la prima specifica che deve accompagnare un progetto di telelavoro in un ente pubblico, una formazione che al di là delle caratteristiche della singola unità di lavoro, riguarda il funzionamento di tutto l'ente.


Infatti il telelavoro in un ente pubblico, è una esperienza molto diversa da quella di un privato, di ragiona in termini di servizio reso al cittadino, che è l'interfaccia di collegamento con l'ente stesso.


Il telelavoro quindi, in termini di costi di formazione è stata un'altra delle analisi del Comune di Napoli in termini di costi e benefici, molto diversa dai modelli anglosassoni di Digital Goods Ltd.

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