mercoledì 30 maggio 2012

Telelavoro e quelli che vengono dopo

Nessuno di noi è così elastico nei riguardi del mondo che cambia da riuscire a fare proprio una cosa che magari rappresenta una novità in tempi brevi e capendo subito il senso delle cose.


Ma per le generazioni che vengono dopo di noi, quelle che di fatto non hanno visto quello che prima era considerato il modello migliore e ottimale, i cambiamenti rappresentano un qualcosa di normale.






Il personal computer, gli smartphone  e tutti gli strumenti che il mercato sforna per fare in modo tale che le persone siano abituate a utilizzare la tecnologia in maniera corretta, sono percepite come normali.


Allo stesso modo, i mutamenti in corso nell'attuale sistema economico, tendono essere percepiti giusti o sbagliati a seconda di quello che è il mondo da noi conosciuto e di quello che sappiamo essere giusto o sbagliato.


In realtà non esistono modelli che cambiano il nostro modo di concepire il mondo intorno a noi giusti o sbagliati, perchè la loro applicazione rende le cose diverse a seconda di come vengono fatte.


Il telelavoro allo stesso modo non è il modello di lavoro più giusto in assoluto, è una delle possibili alternative ai problemi che oggi stiamo vivendo, perchè siamo tutti consapevoli che le cose stanno cambiando.


Ma i cambiamenti che oggi viviamo e che tendono a modificare il modo di percepire la nostra realtà, sono anche il frutto di mutamenti economici che come tale non possiamo arrestare.


Mettersi di traverso e impedire che certe cose accadano, non aiuta a non farle accadere ma semplicemente ritarda solo quello che magari tra un pò di tempo accadrà comunque.


Il telelavoro subisce le stesse dinamiche che abbiamo sopra descritto, in un certo modo è un qualcosa di nuovo ma neanche poi così nuovo, in certi paesi è percepito come normale.


Il telelavoro all'estero è una prassi percepita come normale, una prassi come un'altra vedi Digital Goods Ltd.

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