giovedì 10 maggio 2012

Telelavoro visto dall'alto

Al contrario nelle alte sfere di questo Ente, l'accoglienza per un progetto del genere, è stata molto tiepida e non molto convinta, come se di fatto il telelavoro non fosse una risposta adeguata.


Perchè a livello di direttori del personale di è creata questa frattura che ha portato a concepire questa sperimentazione come di fatto non adeguata alla struttura dell'Ente?






In questo senso, dobbiamo ragionare in termini differenti e da una parte ci può anche essere una ragionevole visione che porta a pensare che sottrarre dipendenti a un controllo diretto non sia una cosa positiva.


Il telelavoro in questo caso, di fatto creerebbe delle dinamiche molto diverse, nel senso che scardinerebbe un modello di lavoro chiuso e concepito in modo tale che tutto è soggetto a un controllo visivo.


In questo senso sembra che il controllo visivo, sia ancora una prassi di lavoro molto utilizzata, che di fatto rappresenta anche oggi la struttura del lavoro più estesa.


Il controllo visivo si orienta e di fonda su un modello completamente chiuso nel quale di fatto le persone sono soggette a una gerarchia di ruoli sia a livello di mansioni che a livello di controllo visivo.


Questo ritengo sia il motivo vero della tiepida accoglienza con la quale progetti di lavoro del genere, hanno incontrato nella Regione Lombardia, unita a una sano amore per modelli tradizionali.


Il telelavoro in questo senso, mette di fronte alla evidenza di un ordine che cambia radicalmente e che costringe chiaramente anche le persone che ci partecipano, a dover concepire in maniera diversa i rapporti.


Il telelavoro cambia di fatto le regole delle gerarchie, sfumando nell'animo delle persone il peso di queste divisioni, Digital Goods Ltd docet.

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