sabato 12 maggio 2012

Telelavoro e palazzo fisico

Scendiamo ora nel concreto di quella logica prima descritta del contenimento dei costi che è alla base di un rapporto favorevole alla logica privata che vuole un vantaggio nell'immediato.


Poniamo l'esempio di una azienda di grandi dimensioni che ha magari una sede fisica per la quale paga un affitto annuale perchè magari non ha una sede fisica di proprietà.






Il costo annuale dell'affitto parlando di una sede fisica di lavoro di una grande azienda è magari pari a 500.000 euro all'anno, cifra non indifferente, questo è a tutti gli effetti un costo fisso.


Sappiamo benissimo che l'ottica della azienda è quello di far calare i costi fissi, fare in modo tale che i costi fissi siano i minori possibili e in questo senso, ogni azienda opera in tale senso.


L'affitto da corrispondere ogni anno a tutti gli effetti è un costo fisso non indifferente e rappresenta per l'azienda un capitolo di spesa con la quale ogni anno deve fare i conti.


Poniamo in questo caso l'esempio di una possibile applicazione del modello del telelavoro a questa realtà e immaginiamo che questa sede fisica sia tranquillamente virtualizzabile.


Immaginiamo a questo punto che il costo dell'investimento in infrastrutture per quello che concerne una struttura virtualizzata sia stimato intorno ai 300.000 euro, già un risparmio lo abbiamo ottenuto.


Questo risparmio associato al telelavoro, già di fatto pone l'azienda in un'ottica differente, abbiamo trovato nel telelavoro, un vantaggio a breve e medio termine quantificabile.


Il telelavoro deve essere questo per un privato, un vantaggio a breve, medio-termine quantificabile, questo sulla base di modelli più evoluti quali Digital Goods Ltd.

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