lunedì 21 maggio 2012

Telelavoro e delocalizzazione geografica

Il fenomeno della migrazione delle aziende dal centro alla periferia, in zone scelte per la loro collocazione, è un qualcosa che è in atto da anni, questo per una politica di contenimento dei costi.


Se da un punto di vista dell'immagine, la sede di lavoro in pieno centro è un qualcosa che colpisce l'attenzione di tutti, dall'altra è anche vero che dagli anni 90 ad oggi stiamo assistendo a una logica contraria.






Le aziende si trasferiscono in zone dove i costi sono minori, perchè chiaramente i costi sono minori, la politica del contenimento dei costi ha preso il sopravvento da molto tempo.


Questo semplicemente per dire che se l'azienda fisicamente si sposta dal centro alla periferia, è tranquillamente possibile immaginare un futuro dove il telelavoro come remotizzazione prenda il sopravvento.


Infatti quanto una azienda può abbassare il costo di quella che è una struttura fisica localizzata su un determinato territorio, basando la sua politica su una virtualizzazione della propria struttura?


Questa è una delle domande alle quali bisogna rispondere, ogni volta che si pensa di utilizzare un metodo di contenimento dei costi, basato sulla virtualizzazione e non più sulla presenza fisica.


Questi sono temi sui quali ancora oggi si discute, ma di fatto il telelavoro renderebbe già possibile oggi, una politica basata sul contenimento dei costi che utilizzi tecnologia in remoto.


Questo non vuol dire necessariamente far sparire la sede fisica di una azienda, ma poter già pensare a un piano di riduzione delle sue sedi attraverso la virtualizzazione è possibile.


Il telelavoro è un adeguato terreno di confronto su questa tematica ancora oggi aperta, questo anche sulla base di modelli evoluti quali Digital Goods Ltd.

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