La finanziaria 2012, recita espressamente all'articolo 3 che le spese rimodulabili dei Ministeri, vanno ridotte in funzione di una gestione più elastica della finanza pubblica.
Tuttavia un pò come la parola telelavoro, non individua in maniera precisa e mirata quelle che potrebbero essere le line guida per una eventuale riduzione di queste spese.
Allo stesso modo il telelavoro è rimasta una parola legata a una serie di progetti pilota partiti su base sperimentale, senza però prendere piede su larga scala.
La norma che individua un risparmio, non individua però come questo risparmio debba essere fatto, perchè se di risparmio dobbiamo parlare, ne dovremmo individuare anche le linee guida.
Eppure si potrebbe pensare di estendere un modello di lavoro basato su un approccio al telelavoro proprio in quegli stessi ministeri, dove la finanziaria 2012 individua un risparmio necessario da fare.
Ragionare in termini di contenimento dei costi è possibile, nella maniera in cui questo contenimento avviene tramite una razionalizzazione di tutte quelle prassi di lavoro che attualmente corrono su binari tradizionali.
Il telelavoro può essere sicuramente associato alla parola contenimento dei costi, perchè sostituisce la prassi di costi fissi, con prassi basate su una maggiore flessibilità di alcune strutture.
In questa norma, potremmo individuare, portandola in un contesto pratico, una sua attuazione tramite modelli di telelavoro evoluti, sviluppati su base pratica, Digital Goods Ltd docet.
http://lavoroinremoto.blogspot.it/2012/04/telelavoro-come-sviluppo-di-un-progetto.html
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