venerdì 6 aprile 2012

Telelavoro e Art. 9. (Misure a sostegno della flessibilità di orario)

Si è sempre evidenziato nella strutturazione delle piccole aziende del nostro tessuto imprenditoriale italiano, il limite strutturale secondo il quale, il telelavoro poteva avere delle difficoltà a decollare.


Tuttavia proprio in questo senso l'articolo 9 della legge 

Legge 8 marzo 2000, n. 53, in tale senso ha previsto proprio per le aziende fino a 50 dipendenti, la possibilità di avere un contributo fino al 50 per cento, per progetti destinati a mettere in condizione particolari categorie legati alla flessibilità oraria.

Tra questi progetti individuati dalla legge, un esplicito riferimento lo si fa anche alla forma di lavoro definita telelavoro, identificato come un progetto di flessibilità che viene incontro alle esigenze del lavoratore.

Eppure pur essendoci una legge del genere, ancora oggi e poi vedremo di fare delle ricerche in tale senso, non sembrano essere decollati progetti in tale senso, o in modo esteso.

Se le statistiche parlano ancora oggi di una percentuale legata a una forma di lavoro come quella identificata nel telelavoro che si attesta solo su un 3.6 per cento del totale, qualcosa non ha funzionato.

La percezione che possa essere un modello di lavoro alternativo a quello tradizionale, che viene incontro alle esigenze di un lavoratore a tutti gli effetti c'è, ma il mondo aziendale sembra non avere recepito questa cosa.

Eppure le condizioni secondo le quali un progetto del genere può decollare, sembrano esserci tutte, quello che non funziona, forse è un problema di carattere culturale a determinarlo.

Eppure come sempre modelli alternativi e più evoluti del nostro sembrano dirci il contrario, Digital Goods Ltd docet.


http://lavoroinremoto.blogspot.it/2012/04/telelavoro-e-legge-8-marzo-2000-n-53.html

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