venerdì 6 aprile 2012

Telelavoro e Legge 8 marzo 2000, n. 53

Il telelavoro a livello normativo già in passato era stato riconosciuto come una forma di meccanismo flessibile che avrebbe potuto essere applicato a tutte quelle realtà dove la flessibilità era richiesta.


Eppure dai tempi di quella legge ad arrivare ad oggi, sembra che in tale senso non sia stato fatto molto, come si di fatto quella particolare norma, di fatto fosse stata disattesa.


Siamo nell'anno 2012 e alle porte italiane bussa una crisi economica senza precedenti, che di fatto ci mette nell'ottica di riflettere su questa legge, perchè di fatto molto attuale.


Il telelavoro da allora probabilmente ha fatto qualche passo in avanti e magari in quale realtà, è diventata una concretizzazione, ma di fatto il mondo del tessuto lavorativo italiano in tale senso ha fatto poco.


Le responsabilità sono equamente divise, tra la classe politica che si è limitata a scrivere una legge che di fatto in maniera generalista e generica, non indica percorsi precisi in tale senso.


Intanto paesi nei quali la normativa contrattualistica ha delle prassi maggiormente elastiche, ha fatto passi da gigante, rendendo possibile nell'ambito privato l'applicazione del modello telelavoro.


Eppure i presupposti di questa legge sono positivi, si tratta di una architettura normativa nella quale si capisce e si viene incontro a quelle che sono le esigenze di flessibilità di particolari soggetti coinvolti nel processo di lavoro.


Nonostante questo, ancora oggi dobbiamo rilevare che il telelavoro, rimane una terra sconosciuta e lasciata nel dimenticatoio, come se non fosse una strada percorribile, nonostante altre realtà, Digital Goods Ltd docet lo abbiano fatto.


http://lavoroinremoto.blogspot.it/2012/04/telelavoro-e-articolo-22-agevolazioni.html

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