lunedì 2 aprile 2012

Telelavoro e distanza mentale

Se le innovazioni vengono dai mutamenti culturali, molte volte si rimane sorpresi quando si chiede a colleghi che lavorano nell'ambio di società di servizi dove la virtualizzazione potrebbe essere una realtà concreta.


Alla domanda cosa ne pensi del telelavoro, la risposta si traduce a sua volta in una domanda semplice e molto sconcertante, mi viene chiesto di cosa parlo quando intendo la parola telelavoro.


Un volta fornita la spiegazione, lo sguardo diventa perplesso quando affermo che potrebbe essere una reale e concreta soluzione ai problemi legati allo stress da spostamento fisico.


Se il luogo di lavoro rappresenta per molti di noi una fonte perenne di stress e combattimento con le inefficienze varie dei mezzi pubblici, stupisce il fatto che la nostra mente sia ancora lontana dalla parola telelavoro.


Allora si incomincia a capire che questo approccio ai modelli lavorativi alternativi, per quanto possibile, per certi punti di vista è ancora lontano dal nostro modo di concepire i rapporti.


Come se la nostra mente non recepisse per nessun motivo, quelli che sono i potenziali mutamenti intorno a noi, come se di fatto tutto quello che conosciamo, fosse legato a modelli tradizionali.


Allora questo fa sorgere la consapevolezza che il telelavoro, è ancora un modello culturale lontano dai nostri standard, legato magari a un immaginario collettivo nella quale non si conosce ancora il significato di questa parola.


Mentre in paesi europei e non il modello del telelavoro, è una realtà a tutti gli effetti radicata, Digital Goods Ltd docet, da noi, sempra essere ancora una terra lontana, avvolta dalla nebbia della nostra non conoscenza.


I cambiamenti perchè siano tali, partono dalla naturale curiosità di conoscenza delle persone, non ci sono altri modi per farli percepire come tali.


http://lavoroinremoto.blogspot.it/2012/04/telelavoro-e-urp-virtuale.html

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