giovedì 5 aprile 2012

Telelavoro e infrastruttura tecnologica

Dobbiamo ora parlare di un problema, di una questione annosa che da anni investe il nostro paese e non riguarda solo il problema legato al telelavoro, il ritardo nella infrastruttura tecnologica.


L'investimento che l'Italia stanza in infrastrutture tecnologiche è veramente minimo, questo di fatto comporta un problema autentico per quanto riguarda quegli strumenti che del telelavoro fanno parte.


Questo come sempre per un problema di tipo culturale, perchè di fatto quello che in Italia rappresenta a tutti gli effetti una questione aperta, è il ritardo con il quale questi investimenti partono.


Questo nasce per un problema tutto italiano che ha radici lontane fortemente radicate in una sorta di avversione a investire in tecnologia avanzata, a differenza di altri paesi.


Ne è diretta testimonianza il fatto che ad esempio in Giappone l'infrastruttura tecnologia in sè, ha risentito fortemente dei problemi legati allo scoppio delle centrali nucleari.


Tuttavia il paese da anni era stato cablato con una fitta rete legata alla fibra ottica, e in un momento drammatico nel quale tutte le comunicazioni erano interrotte per questi problemi, la fibra ottica è stata l'unica a funzionare.


In questo senso, un investimento in infrastruttura tecnologica come si dovrebbe fare, al di là del problema del telavoro, in molte aree geografiche del paese non avviene.


Il problema non è solo di carattere mentale o di arretratezza culturale, ma è anche un problema nato dalle norme burocratiche in sè, che certamente non aiutano in questo senso.


Questo causa poi, lo sguardo dell'italiano rivolto verso l'estero, Digital Goods Ltd docet, quando di fatto potremmo anche noi creare investimenti in tale senso.



Nessun commento:

Posta un commento