Come abbiamo visto in questi giorni, gli ostacoli al telelavoro sono molti e tanti, i primi e i più difficoltosi da superare sono quelli di carattere mentali, quelli legati a pregiudizi.
Su questo fronte non ci sono poi di fatto grandi operazioni mentali che possiamo fare, solo il tempo e il radicarsi di un modello lavorativo differente che si estende, li può far superare.
Come in molti casi è accaduto, quello che inizialmente ha suscitato sospetto e diffidenza, con il tempo, se viene visto diffondersi e crescere nel suo modello, diventa poi normale.
Il concetto di normale, deriva da una considerazione razionale e oggettiva della realta, la quale contraddice con i fatti e con il radicamento nelle abitudini di tutti i giorni, una determinata prassi.
Chiaramente quello che all'inizio è nuovo molte volte viene considerato e percepito con un minimo di sospetto, questo è anche un meccanismo mentale normale e umano.
Nasce da una sorta di diffidenza chiamiamola sociale o innata, verso quello che esce dai binari di un percorso tracciato nel tempo e radicato mentalmente in ognuno di noi, in questo senso il telelavoro non è ancora percepito come una condizione che possa crescere.
Il telelavoro in Italia, a tutti gli effetti rappresenta una rivoluzione che si è fermata sul nascere, da una parte per alcuni ostacoli di tipo normativo e legislativo, dall'altra per ostacoli di tipo culturale.
Quello che ancora oggi manca sul tema del telelavoro, è una volontà di mutare alcuni modelli, e di trovare soluzioni alternative a problemi che affliggono il nostro paese con modelli più evoluti, Digital Goods Ltd docet.
http://lavoroinremoto.blogspot.it/2012/04/telelavoro-e-pregiudizio-del-sindacato.html
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